Indice

Civiltà letteraria cinese antica e moderna 2022-23

Programma

Che cos’è wen (l’arte della scrittura) e quali sono le sue forme: nelle diverse epoche che verranno prese in esame (arcaica, classica e moderna), quali generi rientravano in questa fondamentale categoria del sapere cinese e quali invece ne erano esclusi? Partendo dal concetto chiave di wen, il corso spazierà fra i vari regimi discorsivi della poesia, della filosofia, della storiografia ed infine del romanzo. Particolare enfasi verrà assegnata a quest’ultimo genere eterodosso, per secoli bandito dalle lettere cinesi e poi assurto a simbolo della modernità nazionale.

Esame

Un esame orale accerterà la capacità dello studenti di orientarsi nel programma: saranno verificate sia le conoscenze storico-teoriche, sia l'abilità di commentare criticamente i testi, inserendoli nel loro contesto.

Le presentazioni fatte in classe per i frequentanti varranno come una parte (1/3) importante della valutazione finale.

Testi e Bibliografia

  Cheng, Anne, “Storia del Pensiero Cinese” (vol. I), Torino: Einaudi, 2000 (Capitolo Introduttivo; Capitolo II, su Confucio)
  Cheng, François, “La Poesia T’ang”, Napoli: Guida, 1987 (in particolare, pagg. 163-207)
  Hsia, Chih-tsing, “The Classic Chinese Novel: A Critical Introduction”, Bloomington, Indiana: Indiana University Press, 1980 (capp. II e IV, sul Romanzo dei Tre Regni e sul Viaggio ad Occidente)
  Lu Xun, “A Brief History of Chinese Fiction”, Beijing: Foreign Language Press, 1964 (Introduzione e Capitolo I) 
  Masi, Edoarda, “Storie del Bosco Letterario”, Milano: Libri Scheiwiller, 2002 (Capitolo "Il Romanzo", su Il Sogno della Camera Rossa) 
  Materiali forniti dalla docente e caricati su Virtuale
  
  

Lezioni

Concetto di 文

MANCA LEZ 1 METTO LE SLIDE APPROFONDIRE!!!!

文学 Wénxué è letteratura?

Che cos’è «letteratura» ?

Coincide con lo studio / la scienza del 文 wén ? E cosa si intende con 文 wén?

Cang Jie e il furto dell’arte della scrittura

«… Lo statuto quasi sacrale goduto dal segno scritto, il quale era visto non già come un’arbitraria invenzione umana, ma come l’oggetto di una rivelazione soprannaturale. Si dice infatti nei miti arcaici che il giorno in cui Cang Jie, ispirandosi alle figure divinatorie tracciò i primi segni scritti, tremarono Terra e Cielo, déi e demoni piansero. Perché attraverso i segni scritti l’uomo ormai partecipava ai segreti della Creazione. (Così, il pensiero cinese era contraddistinto dal furto del segno come quello greco lo era dal furto del fuoco).»

   François Cheng, La Poesia Tang 

Liu Xie 刘勰, Il Tesoro delle Lettere: un Intaglio di Draghi 文心雕龙, VI sec. d.C., dinastia Liang

«Grandissimo è il potere del Wen! E’ nato con il Cielo e con la Terra. (…) Quando nacque il pensiero, si costituirono le parole, e insieme con le parole comparve la scrittura; è la legge della Natura. A ben guardare, anche tutte le altre cose, gli animali e le piante, possiedono il Wen». (…) Dall’epoca di Fu Xi e dei lontani Saggi che crearono i Canoni fino a Confucio, re senza corona, che ne trasmise la dottrina, tutti senza eccezione diffusero insegnamenti basati sull’essenza del Dao, (…) interrogarono il destino con l’erba millefoglie e i carapaci di tartaruga; osservarono i segni del Cielo per comprendere a fondo l’origine dei cambiamenti e indagarono sul Wen dell’uomo perché questi perfezionasse la sua educazione. Soltanto così fu possibile formare la trama e l’ordito dell’universo e stabilire le regole che non mutano, sviluppare appieno ogni attività e rendere meravigliose e splendenti le parole e le idee. Perciò sappiamo che il Dao, attraverso i Saggi, tramanda il Wen, e che i Saggi, per mezzo della scrittura, rendono manifesto il Dao». Traduzione di Alessandra Lavagnino

Liang Qichao 梁启超, “Sul rapporto tra la narrativa e il governo del popolo” (“Nuova narrativa” 新小说, 1902)

Se si vuole rinnovare il popolo di una nazione, bisogna prima rinnovare la sua narrativa (xiaoshuo 小说). Quindi, per rinnovare la morale, bisogna rinnovare la narrativa; per rinnovare la religione, bisogna rinnovare la narrativa; per rinnovare la politica, bisogna rinnovare la narrativa. (…) per rinnovare anche la mente umana e rimodellare il suo carattere, bisogna rinnovare la narrativa. Perché è così? Perché la narrativa ha un potere profondo sulla Via dell'Uomo (rendao 人道).

Generi letterari (il pensiero filosofico; la poesia; le «prose sparse» 散文 sǎnwén; i «piccoli discorsi» 小说 xiǎoshuō) Il lavoro sulla lingua: “I bei libri sono sempre scritti in una sorta di lingua straniera” (Marcel Proust, Contre Sainte-Beuve, 1954) «Nessun problema è tanto intimamente connesso alla letteratura e al suo modesto mistero quanto quello posto da una traduzione» (J. L. Borges, Discusión, 1957)

  Tradotto da: Kirk Denton, Pensiero letterario cinese moderno: Scritti sulla letteratura, 1893-1945  

Cronologia e periodizzazione essenziale

Reperti archeologici e regni in cui leggenda e storia si mischiano

EPOCA ANTICA-ARCAICA

EPOCA CLASSICA

https://it.wikipedia.org/wiki/Chu_(stato)#/media/File:Warring_States_350_BC.png

Durante il periodo delle primavere e degli autunni la Cina venne dominata da un regime feudale. I re della dinastia Zhou avevano potere nominale su un piccolo dominio reale, con al centro la capitale, (l'attuale Luoyang), mentre il resto della Cina era diviso in centinaia di feudi assegnati a nobili ereditari (诸侯, zhū hóu), discendenti del clan Zhou e strettamente imparentati con la dinastia, o a potentati locali. I più importanti prìncipi feudali, conosciuti più tardi come i 12 principi (十二诸侯T, shí èr zhū hóu), si incontravano regolarmente per prendere importanti decisioni, come spedizioni militari contro gruppi stranieri o contro nobili ribelli. Durante queste conferenze, uno dei principi veniva qualche volta dichiarato egemone(伯, bó - poi 霸, bà), assumendo il comando degli eserciti di tutti gli stati feudali.

In questo periodo il ruolo del feudatario, da protettore degli stati più piccoli si trasformò gradualmente in un'egemonia degli stati più forti sugli stati più deboli, sia di origine cinese che di origine “barbara”. Dal VI secolo a.C. in poi, scomparvero molti fra gli staterelli più piccoli, assorbiti da pochi, vasti e potenti principati, soprattutto quelli di Qin, Jin, Qi e Chu. Durante questo periodo, inoltre, fra gli stati egemoni si sviluppò un intenso scambio di relazioni e vennero formulate una serie di norme e disposizioni che regolavano i rapporti fra gli stati, una prima forma di diritto internazionale e si sviluppò filosofia e pensiero come necessità politica

I sovrani dei nuovi stati erano più interessati ad aumentare la loro forza e il loro prestigio che non a sostenere la debole monarchia Zhou. Alcuni stati del sud come Chu e Wu, dichiararono la propria indipendenza dagli Zhou.

Shījīng

La più antica raccolta di testi poetici cinesi di cui si sia a conoscenza.

La raccolta comprende 305 canzoni e componimenti in rima risalenti a un periodo compreso tra il X e il VII secolo a.C., in corrispondenza della prima e media dinastia Zhou, con ogni probabilità redatti e sistematizzati in un'unica raccolta dopo il III secolo a.C., durante l'epoca della dinastia Han.

Il nome di questa raccolta è variamente tradotto in italiano: Libro delle odi, Classico dei versi o Classico dei canti, Classico della poesia, ecc.

Struttura

Guanju关雎 - I Falchi Pescatori

Testo cinese

关关雎鸠,在河之洲。

窈窕淑女,君子好逑。

参差荇菜,左右流之。

窈窕淑女,寤寐求之。

求之不得,寤寐思服。

悠哉悠哉,辗转反侧。

参差荇菜,左右采之。

窈窕淑女,琴瑟友之。

参差荇菜,左右芼之。

窈窕淑女,钟鼓乐之。

Guān guān jū jiū ,zài hé zhī zhōu 。

Yăo tiăo shū nǚ , jūn zǐ hǎo qiú 。

Cēn cī xìng cài ,zuǒ yòu liú zhī 。

Yăo tiăo shū nǚ ,wù mèi qiú zhī 。

qiú zhī bù dé ,wù mèi sī fú 。

yōu zāi yōu zāi , zhǎn zhuǎn fǎn cè 。

cēn cī xìng cài ,zuǒ yòu cǎi zhī 。

Yăo tiăo shū nǚ ,qín sè yǒu zhī 。

cēn cī xìng cài ,zuǒ yòu mào zhī。

Yăo tiăo shū nǚ ,zhōng gǔ lè zhī 。

Testo italiano

Kuan kuan, si chiamano

E si rispondono

Le aquile pescatrici

Sulle isole del fiume.

Quella bella, serena,

Virtuosa fanciulla

Sarebbe la perfetta

Sposa di un cavaliere.

Lussureggianti i gambi

Delle lenticchie acquatiche

Galleggiano sull’acqua –

A destra, a sinistra,

Il cavaliere cerca

La bella, serena

Virtuosa fanciulla.

Cerca e non trova,

Nella veglia e nel sonno

Pensa e ripensa

E nei suoi pensieri avviluppato Si volta e si rivolta.

A destra e a sinistra

Si colgono i gambi

Lussureggianti Delle lenticchie acquatiche:

E il cavaliere al suono

Dell’arpa e del liuto

Diventa l’amico

Della bella, serena,

Virtuosa fanciulla.

A destra e sinistra

Si fanno cuocere

E si imbandiscono

I gambi folti

Delle lenticchie acquatiche;

E lui per divertire La bella, serena,

Virtuosa fanciulla,

Suona le campanelle

E batte il tamburo.

Traduzione da “Liriche Cinesi”, di Giorgia Valensin

Analisi del testo

Le caratteristiche principali della poesia sono:

Ogni strofa inizia con un'immagine naturale, che è giustapposta senza commenti alla situazione umana attorno alla quale è incentrata la poesia. La prima strofa inizia con il grido onomatopeico dei falchi pescatori :

   "Guan guan" gridano i falchi pescatori
   
   Sull'isoletta nel fiume.

La strofa quindi prova versi stereotipati, tratti dal contesto umano:

   La bella e buona signorina
   
   è una bella compagna per i nobili.

L'intero poema è costituito da una serie di episodi isolati che possono essere collegati in una narrazione continua. Alterna immagini naturali e situazioni umane, due quadri di riferimento letteralmente non correlati. Una serie di linee stereotipate si riferisce a una relazione maschio-femmina:

   La bella e buona giovane donna
   
   è un'ottima compagna per il signore. (3-4)
   ...
   La bella e buona fanciulla
   
   Vegliando e dormendo la desiderava. (7-8)
   ...
   La bella e buona signorina
   
   Cetre e liuti la salutano come amica. (15-16)
   ...
   La bella e buona signorina
   
   Le campane e i tamburi la deliziano. (19-20)

Le righe 9-12 si intromettono nello schema formulaico, rendendo la poesia asimmetrica :

   La desiderava senza averla.
   
   Svegliandosi e dormendo pensava a lei:
   
   con desiderio, con desiderio,
   
   si agitava e rigirava da una parte all'altra.

Gli elementi umani del poema (righe 3-4, 7-12, 15-16, 19-20) possono essere letti sia come narrazione in prima che in terza persona . Se viene presa una tale lettura, la poesia inizia con un'affermazione del desiderio della persona maschile per un ideale amato nella prima strofa, descrive il rifiuto dell'appagamento nella seconda e si conclude con un'eventuale realizzazione di questi desideri nella terza strofa.

L'altra serie di linee stereotipate descrive, in un'azione vividamente fisica e tangibile, il mondo rustico delle piante da raccolta , variando in modo incrementale il verbo chiave dell'attività fisica:

   Di varia lunghezza sono le piante acquatiche;
   
   A destra ea sinistra li prendiamo. (5-6)
   ...
   Di varia lunghezza sono le piante acquatiche;
   
   A destra ea sinistra li raccogliamo. (13-14)
   ...
   Di varia lunghezza sono le piante acquatiche;
   
   A destra ea sinistra li abbattiamo come vegetali. (17-18)

Questo uso di immagini naturali in giustapposizione a situazioni umane ricevette il termine xing (興) dai primi commentatori, ed era considerato uno dei tre dispositivi retorici dello Shi Jing. Non è facile trovare un equivalente nella letteratura occidentale, ma lo xing può essere spiegato come un metodo per creare lo stato d'animo, l'atmosfera o il contesto in cui si svolge il resto del poema e che esercita un'influenza sui possibili significati del resto del poema, l'azione della poesia. È stato variamente tradotto come evocare, ascendere, che viene fuori. Sebbene non ci siano prove storiche per dimostrare che il compositore di “Guan ju” stesse intenzionalmente impiegando un tale espediente retorico, ci sono state una miriade di interpretazioni sullo scopo del xing.

诗言志 «La Poesia dice del desiderio» 赋 fù narrazione 比 bǐ metafora 兴 xìng analogia

Ricordiamo

I Limoni di Eugenio Montale

Ascoltami, i poeti laureati

si muovono soltanto fra le piante

dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.

Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi

fossi dove in pozzanghere

mezzo seccate agguantano i ragazzi

qualche sparuta anguilla:

le viuzze che seguono i ciglioni,

discendono tra i ciuffi delle canne

e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.

Meglio se le gazzarre degli uccelli

si spengono inghiottite dall'azzurro:

più chiaro si ascolta il sussurro

dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,

e i sensi di quest'odore

che non sa staccarsi da terra

e piove in petto una dolcezza inquieta.

Qui delle divertite passioni

per miracolo tace la guerra,

qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza

ed è l'odore dei limoni.

Vedi, in questi silenzi in cui le cose

s'abbandonano e sembrano vicine

a tradire il loro ultimo segreto,

talora ci si aspetta

di scoprire uno sbaglio di Natura,

il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,

il filo da disbrogliare che finalmente ci metta

nel mezzo di una verità.

Lo sguardo fruga d'intorno,

la mente indaga accorda disunisce

nel profumo che dilaga

quando il giorno più languisce.

Sono i silenzi in cui si vede

in ogni ombra umana che si allontana

qualche disturbata Divinità.

Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo

nelle città rumorose dove l'azzurro si mostra

soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.

La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta

il tedio dell'inverno sulle case,

la luce si fa avara – amara l'anima.

Quando un giorno da un malchiuso portone

tra gli alberi di una corte

ci si mostrano i gialli dei limoni;

e il gelo del cuore si sfa,

e in petto ci scrosciano

le loro canzoni

le trombe d'oro della solarità.

Non tutti i sinologici però sono concordi sul fatto che si possa utilizzare il termine analogia

Commenti

L’esegesi confuciana:

Dai “Dialoghi” (o “Analecta”):

non rattrista».

I confuciani erano responsabili della tendenza di molte critiche ortodosse a considerare non solo lo Shi Jing ma tutta la letteratura in generale come moralmente edificante o didattica in alcuni modo. Una leggenda sosteneva che lo stesso Confucio avesse selezionato le canzoni nello Shi Jing da un pool originale di tremila in base alla loro importanza morale. Fin dall'inizio le poesie dello Shi Jing furono utilizzate per il loro valore comunicativo morale. Infatti i falchi pescatori sono degli uccelli noti per la loro fedeltà e la loro monogamia, quindi dovevano diventare esempio di comportamento. C'erano, tuttavia, notevoli disaccordi tra i primi studiosi su come interpretare “Guan ju”. In epoca pre-Qin, esistevano tre tradizioni testuali: le “Tre Scuole delle Poesie” (詩三家) di Lu, Qi e Han. Queste interpretazioni di “Guan ju” furono infine sostituite dalla tradizione commentaria Mao della dinastia Han , che è l'unica tradizione sopravvissuta nell'era moderna nella sua interezza

La lettura della scuola Lu

La prima tradizione esegetica vedeva “Guan ju” come un poema di critica politica. Sebbene lo stesso Guan ju non offra alcun accenno a un intento satirico, i commentatori della scuola Lu spiegano che il poema critica il comportamento improprio del re Kang di Zhou e di sua moglie (XI secolo a.C.) presentando immagini contrastanti e positive del decoro maschile-femminile. La scuola Lu riteneva che il re Kang avesse commesso una grave violazione del rituale arrivando in ritardo in tribunale una mattina. I primi riferimenti ad esso si trovano nel Lienü zhuan di Liu Xiang (16 a.C.) e nel Lun heng di Wang Chong . Tuttavia, la natura dell'offesa di Kang è meglio conservata in un memoriale di Yang Ci a Yuan Hongdi Hou Hanji:

Nell'antichità, il re Kang di Zhou continuò la prosperità del re Wen. Una mattina fece tardi ad alzarsi. La Signora non suonava i suoi pendenti a mezzaluna di giada. Il portiere non ha battuto la doppia ora. Il poeta di “Guan ju” ha percepito il germe del disordine e ha scritto.

La lettura della scuola Lu si è evoluta ulteriormente verso la fine della dinastia Han. Zhang Chao, nel suo “Qiao 'Qingyi fu'” nomina il ministro a cui si allude in Lun heng , come Duca di Bi (畢公). Secondo la versione di Zhang Chao della tradizione Lu, lo scopo del duca di Bi era “prevenire la degenerazione e rimproverarne il progresso, / criticava e ammoniva con tatto il signore, suo padre”. In altre parole, “Guan ju” potrebbe essere letto sia come un poema di lode, esaltando l'eccellente matrimonio tra la bella e buona giovane donna e il signore, sia come un poema di critica, inteso a indurre l'ascoltatore, il re Kang, a riflettere sui difetti suoi e della sua consorte. Quindi un richiamo all'ordine per un sovrano tirannico o l'esempio di un paradigma di virtù positivo.

All'epoca i commentatori sottolineano l'esigenza di un paradigma morale e politico per le classi alte, per il sovrano e la corte.

Brevi riferimenti alla datazione del poema al regno di re Kang compaiono nella prima storia universale di Shi Ji China. Lo storico Sima Qian ha scritto: “Ahimè! Quando la casa di Zhou era in declino, fu composto il “Guan ju”. Tuttavia, come hanno sottolineato Wang Chong e gli studiosi moderni, questo sembra essere in conflitto con il racconto di Sima del regno di re Kang, che non registra carenze o prove di declino. L'interpretazione della scuola Lu era probabilmente quella dominante durante la dinastia Han. Persistette fino al quinto secolo, comparendo anche in Hou Han Shu di Fan Ye (completato prima del 445 d.C.), ma alla fine fu eclissato dalla scuola di Mao.

La scuola di Mao

La seconda tradizione interpretativa, e quella che divenne dominante, scelse di leggere “Guan ju” come un poema di lode, e specificamente della regina del fondatore della dinastia Zhou, il re Wen . Questa lettura è chiamata la scuola di Mao, da Mao Heng e Mao Chang, i primi annotatori dello Shi Jing . Le loro note allo Shi Jing , insieme a quelle degli studiosi successivi che furono d'accordo con loro, furono curate da Kong Yingda e pubblicate nel settimo secolo come Mao shi zheng yi (毛詩正義). La scuola di Mao spiega la poesia come un'analogia mirata e identifica la giovane donna come la regina Tai Si di re Wen. Legge le immagini della raccolta di erbe acquatiche come descrizioni letterali delle attività della regina in preparazione ai sacrifici rituali . La prefazione al poema, attribuita a Wei Hong e generalmente inclusa insieme al testo di Mao, spiega il significato di “Guan ju”:

“Guan ju” parla della virtù della regina. È l'inizio delle “Arie”, mediante le quali tutto sotto il cielo è stato trasformato e le relazioni tra marito e moglie sono state corrette … Così “Guan ju” si rallegra nell'ottenere una giovane donna pura come compagna per il signore ed è ansioso per presentare il suo valore. Non è sfrenata nella sua bellezza, è addolorata per l'isolamento mentre desidera ardentemente quelli di valore e talento senza sentirsi ferita dalla loro eccellenza. Questo è il significato di “Guan ju”.

Le prefazioni alle restanti dieci poesie nello “Zhou nan”, la prima sezione dello Shi Jing , descrivono tutte le canzoni come riferite all'uno o all'altro aspetto dell'influenza virtuosa della regina.

Un secolo dopo Mao, Zheng Xuan introdusse un'interessante svolta nell'interpretazione di Mao. Ai suoi occhi la “pura giovane donna” non si riferisce alla regina stessa, ma piuttosto alle dame di palazzo che la loro padrona, nel suo isolamento virtuoso e senza gelosia , cerca come compagne aggiuntive per il re. Così è lei che si gira e rigira fino a trovarli.

L'influente neo-confuciano della dinastia Song Zhu Xi era ampiamente d'accordo con la scuola di Mao, ma aggiunse un'osservazione secondo cui il poema non era stato composto da un poeta sconosciuto ma dalle signore del palazzo reale. Differisce anche dalla scuola di Mao leggendo le scene che raffigurano la raccolta di erbe acquatiche non come letterali, ma come immagini analogiche giustapposte come il distico di apertura.

Altre letture

Non tutte le letture tradizionali ritenevano che “Guan ju” contenesse riferimenti politici e allegorici. Lo scavo nel 1973 del testo noto come Wuxingpian (五行篇) al Mawangdui ha rivelato uno stile di pensiero confuciano che si concentrava maggiormente sui messaggi morali ed emotivi evocati dalle situazioni umane quotidiane che si trovano nei testi. Il Wuxingpian spiega “Guan ju” come una poesia sul desiderio sessuale , più specificamente, l'intrinseco bisogno morale umano di regolare il proprio desiderio sessuale per accordarsi con i costumi della propria comunità. L'approccio è ugualmente interessato all'attività di didattica morale, ma diretto alla moralità personale intrinseca, piuttosto che alla moralità colta di figure politiche irreprensibili o riprovevoli, come nel commento di Mao.

Lo studioso del periodo della canzone Zheng Qiao (鄭樵) sfida radicalmente l'esegesi tradizionale. Pensa che la poesia sia solo una canzone popolare arcaica. Si oppone anche all'identificazione di jujiu 雎鳩 con i falchi pescatori, che non possono emettere i suoni “guan-guan”, quindi propone che i jujiu 雎鳩 siano invece identificati come le anatre domestiche.

Interpretazioni occidentali

Nella seconda metà del diciannovesimo secolo sinologi e letterati occidentali iniziarono a studiare lo Shi Jing . Mentre alcuni dei primi, tra cui il gesuita Seraphin Couvreur , il primo traduttore del testo in francese , persistevano con letture basate sull'interpretazione della scuola di Mao, la maggior parte degli studiosi occidentali ha cercato nuovi approcci ermeneutici .

James Legge , che pubblicò una delle prime traduzioni in inglese del poema nel 1871, rifiutò le prefazioni esplicative alle poesie nel testo di Mao, “a seguire il che ridurrebbe molte di esse a enigmi assurdi”. [14]

Lo studioso della fine del XX secolo Qu Wanli (屈萬里) ritiene che “Guan ju” esprima l'ansia emotiva e l'eccitazione di un uomo in procinto di sposarsi, la cui moglie viene accolta alla fine del poema con i riti cerimoniali del matrimonio come significato dagli strumenti musicali.

Il traduttore francese Marcel Granet ha visto “Guan ju”, insieme alle altre “Airs of the States”, come testi che accompagnano festeggiamenti fisici. Nel suo studio del 1911 Fêtes et Chansons anciennes de la Chine , Granet dichiarò di aver escluso “tutte le interpretazioni che sono simboliche o che implicano sottigliezza nel poeta”. [16] Granet legge la poesia come un resoconto di una festa rurale che coinvolge ragazzi e ragazze che iniziano a corteggiarel'un l'altro. L'immagine di apertura degli uccelli che si chiamano l'un l'altro è presa da Granet come metafora delle giovani coppie, che si nascondono per sedursi a vicenda in privato. Le sezioni finali del poema, che descrivono gli strumenti musicali, sono, nello schema di Granet, elementi di una festa alla fine della festa - una conclusione cerimoniale del raduno rurale.

https://www.adelphi.it/libro/9788845907104

“(…) Queste vecchie canzoni sono morali a modo loro: esprimono una vecchia morale. Tuttavia non la esprimono deliberatamente: non sono opere di moralisti, non sembrano affatto nate da un lavoro di riflessione né provenire da un ambiente raffinato come quello che, più tardi, se ne dilettò. Chi vuole creda pure che siano opere di letterati! I temi campestri che contengono, le usanze rustiche che descrivono, sembrano indicare che le canzoni dello Shi Jing sono opere contadine”.

Poesie orali che nascono in ambito rurale e contadino e che poi vanno a contaminare la cultura alta attraverso il processo di messa per iscritto. Nei villaggi contadini era comune la pratica della esogamia, ovvero ci si sposava tra membri di clan diversi e quindi si facevano due feste l'anno di incontro tra i vari villaggi una con intento baccanale e una orgiastica.

Fanciulle e fanciulli si trovavano su un fiume e partiva un canto e controcanto. Il canto onomatopeico dell'inizio può ricordare il suono di richiamo a questo tipo di ritualità.

Arthur Waley concorda con Granet sul fatto che le letture tradizionali distorcono la “vera natura” delle poesie, ma ha sottolineato che è stato facilitato dai significati multivalenti delle parole e dalle pratiche sociali. Per Waley, lo Shi Jing era una raccolta diversificata che non mostra necessariamente una funzione unificata e, come tale, non può essere affrontata semplicemente con una strategia di lettura.

C. H. Wang ha criticato con veemenza ciò che definisce “una manifesta distorsione di questa antologia classica” e sostiene che la prima definizione di poesia nella tradizione cinese (in Shang Shu ) la collega al canto piuttosto che all'etica. Ritiene che le poesie Shi Jing abbiano le loro radici nella trasmissione orale piuttosto che nella composizione letteraria, e ha contestato le affermazioni della scuola di Mao secondo cui le poesie sono il prodotto di autori specifici che si riferiscono a eventi specifici della loro vita.

Pauline Yu rifiuta l'idea che ci sia una qualsiasi forma di allegoria in “Guan ju”.

Tuttavia, non tutti i sinologi occidentali sono d'accordo. Edward L. Shaughnessy sostiene che “Guan ju” è un esempio di ” pensiero correlativo “ nel pensiero tradizionale cinese:

Per quanto strano possa sembrare che il pianto di un falco pescatore possa evocare l'immagine di una ragazza nubile, possiamo cominciare a vedervi qualcosa della coscienza intellettuale dell'epoca. Altrove nello Shi jing , come nella successiva cultura cinese e anche in molte altre culture, l'immagine del pesce significa fertilità sessuale. Sapendo che il falco pescatore è un uccello mangiatore di pesce, non è difficile capire che si tratta di una poesia che riguarda la caccia a un partner sessuale. Lo conferma infatti il ​​suono del grido del falco pescatore, come scrive onomatopeicamente il poeta, guan significa “congiungere, riunire”. Il poeta ha sentito il falco pescatore gridare: “Unisciti, unisciti”.

https://www-jstor-org.ezproxy.unibo.it/stable/2719105?sid=primo&origin=crossref&seq=10 leggerlo e analizzarlo puntualmente

Confucio

MANCA LEZ 3 CI SONO DELLE SLIDE INTEGRARE CON IL LIBRO

I tredici Classici

I Cinque Classici (cinese semplificato: 五经; pinyin: Wǔjīng) sono opere fondamentali della letteratura cinese classica. Alcuni di essi, secondo la tradizione, furono compilati dallo stesso Confucio. Fanno parte del corpus di libri antichi alla base degli studi secondo il pensiero confuciano.

Manuale di divinazione basato sugli otto trigrammi ed attribuito all'imperatore Fu Xi. All'epoca di Confucio gli otto trigrammi erano stati moltiplicati per ottenere 64 esagrammi.

Un libro composto di 305 poemi divisi in 160 canti; 74 canti festivi minori, cantati tradizionalmente in occasione delle festività di corte; 31 canti festivi maggiori, cantati in occasione delle feste di corte più solenni; 40 inni ed eulogie cantati in occasione di sacrifici agli dei e agli spiriti degli antenati della famiglia reale. La compilazione di questo libro è attribuita a Confucio.

Una raccolta di documenti e di discorsi che sarebbero stati scritti da funzionari e personalità della dinastia Zhou. Contiene esempi della prosa cinese di epoca molto antica.

L'originale andò perduto nel III secolo a.C.; una forma ricostruita del libro descrive antichi riti e cerimonie di corte. Gli Annali delle primavere e degli autunni (春秋 Chūnqiū, alias, 麟经 Línjīng) Descrizione storica dello Stato di Lu dal 722 a.C. al 479 a.C. Tradizionalmente attribuito a Confucio, che era nativo dello stato di Lu.

L'epoca Han aggiunse dei classici: