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civilta_letteraria_cinese_antica_e_moderna_2022_23

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Civiltà letteraria cinese antica e moderna 2022-23

Programma

Che cos’è wen (l’arte della scrittura) e quali sono le sue forme: nelle diverse epoche che verranno prese in esame (arcaica, classica e moderna), quali generi rientravano in questa fondamentale categoria del sapere cinese e quali invece ne erano esclusi? Partendo dal concetto chiave di wen, il corso spazierà fra i vari regimi discorsivi della poesia, della filosofia, della storiografia ed infine del romanzo. Particolare enfasi verrà assegnata a quest’ultimo genere eterodosso, per secoli bandito dalle lettere cinesi e poi assurto a simbolo della modernità nazionale.

Esame

Un esame orale accerterà la capacità dello studenti di orientarsi nel programma: saranno verificate sia le conoscenze storico-teoriche, sia l'abilità di commentare criticamente i testi, inserendoli nel loro contesto.

Le presentazioni fatte in classe per i frequentanti varranno come una parte (1/3) importante della valutazione finale.

Testi e Bibliografia

  Cheng, Anne, “Storia del Pensiero Cinese” (vol. I), Torino: Einaudi, 2000 (Capitolo Introduttivo; Capitolo II, su Confucio)
  Cheng, François, “La Poesia T’ang”, Napoli: Guida, 1987 (in particolare, pagg. 163-207)
  Hsia, Chih-tsing, “The Classic Chinese Novel: A Critical Introduction”, Bloomington, Indiana: Indiana University Press, 1980 (capp. II e IV, sul Romanzo dei Tre Regni e sul Viaggio ad Occidente)
  Lu Xun, “A Brief History of Chinese Fiction”, Beijing: Foreign Language Press, 1964 (Introduzione e Capitolo I) 
  Masi, Edoarda, “Storie del Bosco Letterario”, Milano: Libri Scheiwiller, 2002 (Capitolo "Il Romanzo", su Il Sogno della Camera Rossa) 
  Materiali forniti dalla docente e caricati su Virtuale
  
  

Lezioni

Concetto di 文

MANCA LEZ 1 METTO LE SLIDE APPROFONDIRE!!!!

文学 Wénxué è letteratura?

Che cos’è «letteratura» ?

Coincide con lo studio / la scienza del 文 wén ? E cosa si intende con 文 wén?

Cang Jie e il furto dell’arte della scrittura

«… Lo statuto quasi sacrale goduto dal segno scritto, il quale era visto non già come un’arbitraria invenzione umana, ma come l’oggetto di una rivelazione soprannaturale. Si dice infatti nei miti arcaici che il giorno in cui Cang Jie, ispirandosi alle figure divinatorie tracciò i primi segni scritti, tremarono Terra e Cielo, déi e demoni piansero. Perché attraverso i segni scritti l’uomo ormai partecipava ai segreti della Creazione. (Così, il pensiero cinese era contraddistinto dal furto del segno come quello greco lo era dal furto del fuoco).»

   François Cheng, La Poesia Tang 

Liu Xie 刘勰, Il Tesoro delle Lettere: un Intaglio di Draghi 文心雕龙, VI sec. d.C., dinastia Liang

«Grandissimo è il potere del Wen! E’ nato con il Cielo e con la Terra. (…) Quando nacque il pensiero, si costituirono le parole, e insieme con le parole comparve la scrittura; è la legge della Natura. A ben guardare, anche tutte le altre cose, gli animali e le piante, possiedono il Wen». (…) Dall’epoca di Fu Xi e dei lontani Saggi che crearono i Canoni fino a Confucio, re senza corona, che ne trasmise la dottrina, tutti senza eccezione diffusero insegnamenti basati sull’essenza del Dao, (…) interrogarono il destino con l’erba millefoglie e i carapaci di tartaruga; osservarono i segni del Cielo per comprendere a fondo l’origine dei cambiamenti e indagarono sul Wen dell’uomo perché questi perfezionasse la sua educazione. Soltanto così fu possibile formare la trama e l’ordito dell’universo e stabilire le regole che non mutano, sviluppare appieno ogni attività e rendere meravigliose e splendenti le parole e le idee. Perciò sappiamo che il Dao, attraverso i Saggi, tramanda il Wen, e che i Saggi, per mezzo della scrittura, rendono manifesto il Dao». Traduzione di Alessandra Lavagnino

Liang Qichao 梁启超, “Sul rapporto tra la narrativa e il governo del popolo” (“Nuova narrativa” 新小说, 1902)

Se si vuole rinnovare il popolo di una nazione, bisogna prima rinnovare la sua narrativa (xiaoshuo 小说). Quindi, per rinnovare la morale, bisogna rinnovare la narrativa; per rinnovare la religione, bisogna rinnovare la narrativa; per rinnovare la politica, bisogna rinnovare la narrativa. (…) per rinnovare anche la mente umana e rimodellare il suo carattere, bisogna rinnovare la narrativa. Perché è così? Perché la narrativa ha un potere profondo sulla Via dell'Uomo (rendao 人道).

Generi letterari (il pensiero filosofico; la poesia; le «prose sparse» 散文 sǎnwén; i «piccoli discorsi» 小说 xiǎoshuō) Il lavoro sulla lingua: “I bei libri sono sempre scritti in una sorta di lingua straniera” (Marcel Proust, Contre Sainte-Beuve, 1954) «Nessun problema è tanto intimamente connesso alla letteratura e al suo modesto mistero quanto quello posto da una traduzione» (J. L. Borges, Discusión, 1957)

  Tradotto da: Kirk Denton, Pensiero letterario cinese moderno: Scritti sulla letteratura, 1893-1945  

Cronologia e periodizzazione essenziale

  • III millenni-XVIII secolo: Dinastia Xia
  • XVIII-XVI secolo: Dinastia Shang

Reperti archeologici e regni in cui leggenda e storia si mischiano

EPOCA ANTICA-ARCAICA

  • XI secolo-256 a.C.: Dinastia Zhou
    • XI sec-771: Zhou occidentali con capitale Hao
    • 770-256: Zhou orientali con capitale Luo
  • 722-481: Primaevere e Autunni (che è la scansione temporale storica delle stagioni, periodo di guerre, ma anche di intensa attività culturale e artistica, in particolare abbiamo Confucio)
  • 403-256: Stati combattenti (abbiamo importanti pensatori come Mozi, Zhuangzi, Mencio, logici, etc…)

EPOCA CLASSICA

  • 221-207: Dinastia Qin, prima unificazione dell'Impero e abbiamo i legisti e i cosmologi

Chu_(stato)

Durante il periodo delle primavere e degli autunni la Cina venne dominata da un regime feudale. I re della dinastia Zhou avevano potere nominale su un piccolo dominio reale, con al centro la capitale, (l'attuale Luoyang), mentre il resto della Cina era diviso in centinaia di feudi assegnati a nobili ereditari (诸侯, zhū hóu), discendenti del clan Zhou e strettamente imparentati con la dinastia, o a potentati locali. I più importanti prìncipi feudali, conosciuti più tardi come i 12 principi (十二诸侯T, shí èr zhū hóu), si incontravano regolarmente per prendere importanti decisioni, come spedizioni militari contro gruppi stranieri o contro nobili ribelli. Durante queste conferenze, uno dei principi veniva qualche volta dichiarato egemone(伯, bó - poi 霸, bà), assumendo il comando degli eserciti di tutti gli stati feudali.

In questo periodo il ruolo del feudatario, da protettore degli stati più piccoli si trasformò gradualmente in un'egemonia degli stati più forti sugli stati più deboli, sia di origine cinese che di origine “barbara”. Dal VI secolo a.C. in poi, scomparvero molti fra gli staterelli più piccoli, assorbiti da pochi, vasti e potenti principati, soprattutto quelli di Qin, Jin, Qi e Chu. Durante questo periodo, inoltre, fra gli stati egemoni si sviluppò un intenso scambio di relazioni e vennero formulate una serie di norme e disposizioni che regolavano i rapporti fra gli stati, una prima forma di diritto internazionale e si sviluppò filosofia e pensiero come necessità politica

I sovrani dei nuovi stati erano più interessati ad aumentare la loro forza e il loro prestigio che non a sostenere la debole monarchia Zhou. Alcuni stati del sud come Chu e Wu, dichiararono la propria indipendenza dagli Zhou.

Shījīng

La più antica raccolta di testi poetici cinesi di cui si sia a conoscenza.

La raccolta comprende 305 canzoni e componimenti in rima risalenti a un periodo compreso tra il X e il VII secolo a.C., in corrispondenza della prima e media dinastia Zhou, con ogni probabilità redatti e sistematizzati in un'unica raccolta dopo il III secolo a.C., durante l'epoca della dinastia Han.

Il nome di questa raccolta è variamente tradotto in italiano: Libro delle odi, Classico dei versi o Classico dei canti, Classico della poesia, ecc.

Struttura

  • 风 fēng 160 canti popolari (o arie)
  • 小雅 xiǎoyǎ 74 canti festivi minori (odi cantate nelle festività di corte)
  • 大雅 dàyǎ 31 canti festivi maggiori, cantati nelle festività solenni
  • 颂 sòng 40 inni ed eulogie, cantati in occasione dei sacrifici agli dei e agli spiriti degli antenati della famiglia reale

Guanju关雎 - I Falchi Pescatori

Testo cinese

关关雎鸠,在河之洲。 窈窕淑女,君子好逑。 参差荇菜,左右流之。 窈窕淑女,寤寐求之。 求之不得,寤寐思服。 悠哉悠哉,辗转反侧。 参差荇菜,左右采之。 窈窕淑女,琴瑟友之。 参差荇菜,左右芼之。 窈窕淑女,钟鼓乐之。

Guān guān jū jiū ,zài hé zhī zhōu 。 Yăo tiăo shū nǚ , jūn zǐ hǎo qiú 。 Cēn cī xìng cài ,zuǒ yòu liú zhī 。 Yăo tiăo shū nǚ ,wù mèi qiú zhī 。 qiú zhī bù dé ,wù mèi sī fú 。 yōu zāi yōu zāi , zhǎn zhuǎn fǎn cè 。 cēn cī xìng cài ,zuǒ yòu cǎi zhī 。 Yăo tiăo shū nǚ ,qín sè yǒu zhī 。 cēn cī xìng cài ,zuǒ yòu mào zhī。 Yăo tiăo shū nǚ ,zhōng gǔ lè zhī 。

Testo italiano

Kuan kuan, si chiamano E si rispondono Le aquile pescatrici Sulle isole del fiume. Quella bella, serena, Virtuosa fanciulla Sarebbe la perfetta Sposa di un cavaliere. Lussureggianti i gambi Delle lenticchie acquatiche Galleggiano sull’acqua – A destra, a sinistra, Il cavaliere cerca La bella, serena Virtuosa fanciulla. Cerca e non trova, Nella veglia e nel sonno Pensa e ripensa E nei suoi pensieri avviluppato Si volta e si rivolta. A destra e a sinistra Si colgono i gambi Lussureggianti Delle lenticchie acquatiche: E il cavaliere al suono Dell’arpa e del liuto Diventa l’amico Della bella, serena, Virtuosa fanciulla. A destra e sinistra Si fanno cuocere E si imbandiscono I gambi folti Delle lenticchie acquatiche; E lui per divertire La bella, serena, Virtuosa fanciulla, Suona le campanelle E batte il tamburo.

Traduzione da “Liriche Cinesi”, di Giorgia Valensin

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