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Donna, razza e classe

scheda di lettura

inquadramento del testo

Questo libro è il proseguimento delle analisi di Reflections on the black women's role in the community of slaves, 1971. Il libro ha un duplice scopo:

  • sfatare il mito del matriarcato nero
  • mostrare il rapporto tra donne nere e lotta, arrivando a criticare ed elelncare i limiti fondamentali del movimento femminista americano

Biografia

non ci scrivo nulla pensare alla struttura

presentazione sintetica dei contenuti

presentazione analitica dei contenuti

1. l'eredità della schiavitù. Principi per una nuova condizione delle donne

Ulrich B. Phillips inizia con i suoi scritti del '18 al dibattito storiografico sul sistema schiavile americano, ma in queste analisi le donne rimangono nell'ombra, zero analisi storica analitica (unica eccezione come vedremo sarà qualche lavoro di Herbert Aptheker). All'epoca in cui scrive la Davis le principali uscite bibliografiche sul tema continuano a perpetuare l'esclusione di un'analisi sulla condizione femminile. Esse sono:

  • Eugenio Genovese, Roll Jordon, Roll. The Word the slave made
  • John Blassingame, The slave community
  • Fogel e Engerman, Time on the cross
  • Herbert Gutman, Black family in slavery and freedom, non stupido perchè smonta le tesi del matriarcato nero (che vedremo più avanti, andate alla ribalta con gli scritti di Daniel Moynihan), ma non esplora il ruolo delle donne nere nella famiglia e nella comunità di schiavi
  • Stanley Elkins, Slavery

Angela Davis vuole fare un'analisi delle donne nella schiavitù e non solo: vuole analizzare le donne nere in quanto donne lavoratrici, perchè infatti gli/le schiav@ erano sì beni mobili, ovvero entità lavorative e basta concepiti privi di genere (io lo chiamo ipersfruttamento asessuato), ma le donne in particolare proprio per il loro genere potevano essere sottoposte ad ulteriore violenza e sfruttamento (ipersfruttamento sessuale). Tali donne lavoratrici non erano soltanto delle domestiche come lo stereotipo lo impone, anzi erano pr la maggiorparte lavoratrici nelle piantagioni e nei più svariati lavori faticosi.

Jenny Proctor citazione necessariaaa

Con l'abolizione della tratta degli schiavi emerse un problema per la classe degli schiavisti che decise di affidarsi alla riproduzione di forza lavoro schiavile in loco, facendo quindi riprodurre i propri schiav@. Le donne infatti venivano valutate in base alla loro fertilità (ovvero come meri animali da riproduzione della forza lavoro e non come madri attenzione, perchè non avevano nessun diritto legale sulla prole) e alla loro produttività (1/4 di mani, piene mani, etc…). Il sistema schiavile non poteva nemmeno permettere una superiorità del genere maschile all'interno della comunità di schiavi, dovevano stare sotto, in cima c'era l'autorità assoluta del padrone.

Davis fa un'analisi del rapporto madre-neonato:

  • spesso doveva abbandonarlo per terra per lavorare nelle piantagioni
  • poteva altre volte legarselo alla schiena e mantenere un contatto
  • oppure lasciarlo a qualche persona non lavorante della comunità di schiavi

tutto questo creava delle difficoltà ad allattare e il problema del dolore da seni gonfi, storia di Moses Grandy inserire

Come venivano trattate le donne incinta?

  • potevano non avere nessun favoritismo ed essere sfruttate, sfiancate e picchiate a pieno regime
  • potevano avere qualche favoritismo, ma solamente perchè la prole era un bene prezioso per il padrone

Bisogna sfatare anche l'idea che gli industriali non fossero degli schiavisti, al Sud esistevano delle piantagioni e spesso venivano utilizzati degli schiav@ in affitto come operai.

In linea di massa le donne schiave erano più redditizie:

  • costavano meno da comprare a monte
  • costavano meno da mantenere nel lungo periodo

Nel frattempo invece assistiamo una progressiva esclusione dal mondo lavorativo delle donne bianche che venivano relegate al ruolo di madri e casalinghe (il libro e il corso dell'Alfieri).

Le prime analisi sullo schiavismo portarono alla formulazione del matriarcato nero, una tesi secondo cui la distruzione della famiglia nera provacata dallo schiavismo aveva dato più potere alle donne che agli uomini. Questa tesi nasce da Franklin Frazer, The Negro Family, a sostegno di tale tesi c'era la questione che la condizione schiavile si ereditava per via femminile, ovvero si negava la paternità sia agli schiavi neri che ai padroni bianchi stupratori. Tale tesi è andata alla ribalta grazie al The Moynihan report in cui dice delle pesate pure nel contemporaneo, ovvero introdurre più l'auorità maschile nelle familgie nere. Tale tesi è sostenuta anche dal sociologo Lee Rainwater un po' meno peso ma il succo rimane le donne nere hanno più potere. H. Gutman nel 1976 smonta questa tesi:

“Non aveva trovato la famigerata famiglia matriarcale, ma una famiglia in cui agivano moglie, marito, figli e spesso altri parenti, inculsi parenti adottivi”1)

dimostra così una complessità familiare, ma vede sempre la donna che domina l'uomo

Davis fa un analisi delle principali uscite elencate in precedenza:

  • Fogel e Engerman scrivono cazzate economiciste e la Davis li sdegna
  • Stanley Elikins continua la narrazione che la donna domina l'uomo e porta l'esempio del fatto che il padrone chiama “boy” lo schiavo maschio e quindi deresponsabilizzandolo dal suo ruolo paterno
  • Kenneth Stampp vede proprio il maschio come un possedimento della moglie

Davis smonta alla grande sto matriarcato nero: il lavoro domestico non era solo femminile, era poco gerarchico e senza ruoli fissi e prestabiliti tra uomo-donna, lei vede l'emergere di uguaglianza negativa, ovvero da una condizione di merda come la schiavitù, i membri si aiutano a vicenda per sopravvivere in maniera migliore e si arriva perciò ad una maggior parità di genere.

  • Genovese è un po' troppo paternalistico ma ha il pregio di dare una penetrante immagine della vita domestica degli schiavi e sottolinea il bisogno di forti modelli maschili e femminili per non farsi schiacciare.

Altro importante ramo dell'analisi di Davis è che le donne schiave nere non erano passive, ma erano anche estremamente resistenti:

  • H. Aptheker, American negro slave revolts
  • fa esempi di singole, come Ann Wood
  • le comunità di maroon 1862-64
  • fuggiaschi occupano un forte in Florida 1816
  • scontri a Mobile 1827
  • Scuole di Mezzanotte per alfabetizzarsi
  • Ferrovia sotteranea e l'esempio di Harriet Tubman, donna che condusse anche delle truppe in battaglia

Davis fa anche un'analisi dello stupro:

  • base che non è uno sfogo di una pulsione irrefrenabile maschile
  • ma è un'arma di dominio per distruggere la voglia di resistere delle donne
    • fa infatti un parallelismo con gli stupri dei soldati americani in Vietnam, uso terroristico della violenza sessuale
    • fa vedere come ci siano pochi studi, critica Genovese che non parla di sfruttamento sessuale, ma di mescolanza razziale e gli dice coglione leggiti Corregidora di Gay Jones

Le donne bianche parteciparono attivamente al movimento abolizionista, ma “spesso non sono riuscite a comprendere la complessità della condizione di schiave”2), infatti La capanna dello zio Tom di Harriet Beecher Stowe ha un intento abolizionista, ma è pregna di visioni stereotipate e razziste.

2. Il movimento abolizionista e l'origine dei diritti delle donne

Frederick Douglass fu il più grande sostenitore maschile dell'emancipazione delle donne.

Abbiamo le rivolte di Nat Turner che portarono nel 1831 la nascia del movimento abilizionista organizzato.

le operaie bianche facevano riferimento allo schiavismo per descrivere il loro sfruttamento e le ricche bianche facevano riferimento allo schiavismo per descrivere l'oprresone dei loro matrimoni

1832 abbiamo la prima associazione femminile contro la schiavitù, di donne nere a Salem, Massachusetts.

1833

  • nasce la Philadelphia Female Anty-Slavery Society
  • abbiamo l'esempio di Prudence Crandall

“non solo aveva violato il loro codice di segregazione razziale, ma aveva anche sfidato le norme tradizionali di condotta delle signore bianche”3)

“Nel 1833 molte di queste donne della classe media avevano probabilmente iniziato a rendersi conto che qualcosa della loro vita era andato storto. Come casalinghe in una nuova era di capitalismo industriale, avevano perso ogni importanza nelle loro stesse case e il loro status sociale in quanto donne aveva patito una conseguente svalutazione. Nel frattempo però avevano guadagnato tempo libero”4) Quindi potevano formarsi e lottare.

solo 4 donne furono invitate all'assemblea di fondazione dell' American Anty Slavery Society, già all'inizio il movimento era sessista. Tra queste c'era Lucretia Mott che organizzò l'associazione femminile.

Eleonora Flexner evidenzia il fatto che le abolizioniste accumulraono un'enorme esperienza politica inestimabile: incontri, scrivere un volantino, parlare in pubblico, manifestazioni, scioperi, petizioni, un capitale rivoluzionario.

Sara e Angelina Grimke delle super bomber:

  • fecero ottime analisi che collegavano oppressione schiavile e oppressione delle donne
  • 1837-38 The equality of the sexes and the conditions of women
  • 1837 Appeal to the woman n the nominally free states

abbiamo dei primordi di intersezionalità con le donne nere e una potente visione che nessuna lotta è più importante delle atre.

3. Classe e razza agli albori della lotta per i diritti delle donne

1840

  • World Anty-Slavery Convention segna l'inizio del movimento delle donne organizzato
  • a Londra e le donne vennero escluse dal voto di maggioranza
  • Elizabeth Cady Stanton propose un suffragio femminile, tutti e tutte contrarie, tranne Douglass che infatti intordusseil tema dei diritti delle donne anche nei movimenti di liberazione dei neri alla National Convention of colored people frredman di Clevelanda, Ohio.

Seneca Falss il voto fu l'unico tema veramente divisivo, secondo congresso a Rochester

Declaration of sentiments:

“ l'importanza inestimabile della dichiarazione di Seneca Falls sta nel ruolo di chiara coscienza dei diritti delle donne dell'epoca”5)

però ignorava del tutto le donne nere e le lavoratrici operaie bianche

le donne erano la maggioranza delle lavoratrici nel settore tessil e lottavano molto, attraverso la Lowell Female Labor reform Association:

  • fine anni '20 dell'Ottocento picchetti e scioperi
  • estate 1848 nuove proletarie immigrate

A Seneca Falls c'era una donna operaia, ovvero Charlott Woodward e c'erano zero donne nere, infatti le sorelle Grimke criticarono alla New York Female Anty-Slavery Society per non essere riuscite a coinvolgerle, ed esempio del razzismo di una donna bianca abolizionista nei confronti della figlia di Douglass

1850:

  • convention nazionale sui diritti delle donne a Worchester, Massachussets, Sojourner Truth “non sono una donna” al congresso di Akron

“non tutte le donne erano bianche e non tutte le donne godevano dei beni materiali della classe media e della borghesia”6)

Le donne nere erano super attive nelle lotte

“di norma gli abolizionisti bianchi o difendevano i capitalisti bianchi oppure non esprimevano alcna consapevole appartenenza di classe”7)

“le leader del movimento per i diritti delle donne non avevano il sospetto che ci potesse essere un legame sistemico tra la schiavitù dei neri del Sud, lo sfruttamento economico degli operai al Nord e l'oppressione sociale delle donne”8)

1861-1865 Guerra Civile

il movimento delle donne sposò la cuasa unionista, furono delle attive proguerra e interrompe le proprie attività per l'uguagliaza di genere. Bisogna ricordare che anche il nord è razzista, infatti ci furono delle rivolte a stampo razziale contro i Neri liberi a causa della leva militare obbligatoria nel 1863. Si formerà successivamente la Women Loyal League, le uniche sul pezzo erano le sorelle Grimke

4. Il razzismo nel movimento per il suffragio femminile

Elizabeth Cady Stanton era razzista, base

Assemblea maggio 1866, New York in cui c'è la volontà di creare la Equal Rights Association e trovare l'unione lotta dei neri più suffragio femminile

Susan B. Anthony:

  • contenta del sostegno di Henry Ward Beecher il quale sosteneva che le donne dovessero ottenere il voto prima dei neri
  • si sentiva tradita dal governo per non aver ottenuto nulla dall'impegno femminile bellico, infatti i capitalisti del Nord videro politicamente efficiente dare il voto ai neri che alle donne per legarli al partito Repubblicano

Equal Rights Association nasce con intenti nobili:

  • presidente Lucretia Mott
  • copresidente della Stanton
  • covicepresidente F. Douglass

ma iniziarono sin dal principio le divisioni. le femministe “interpretarono la vittoria dell'Unione come la reale emancipazione di milioni di Neri che erano state vittime della schiavocrazia del Sud, dando per scontato che l'abolizione del sistema della schiavitù avesse elevato il popolo nero a una posizione nella società statunitense paragonabile in ogni aspetto a quella delle donne bianche di classe media”9)

In realtà la vita quotidiana era ancora intrisa di schiavismo, Douglass indica il voto come strumento per raggiungere il progresso economico

maggio-luglio 1866, violenze razziste a Memphis e New York: le vite dei neri erano materialmente in pericolo e quindi voto come strumento di sopravvivenza

Susan B. Anthony:

  • contenta del sostegno al suffragio femminile di James Brooks, un suprematista bianco e opportunista, e di George Francis Train, un'altro merdone.

Vani furono i tentativi di Frances E. W. Harper e di Sojourner Truth all'unità. Infatti vennero a crearsi due associazioni:

  • National Woman Suffrage Association (Stanton e Anthony presidentesse)
  • American Woman Suffrage Association (Julia Ward e Lucy Stone presidentesse)

i limiti di Douglass furono avere fiducia incondizionata nel voto e nel partito Repubblicano che era in realtà contro i neri e servo del capitalismo.

5. Il significato dell'emancipazione secondo le donne nere

1)
p.42
2)
Ivi, p.57
3)
p. 67
4)
p. 69
5)
p.87
6)
p.99
7)
p. 101
8)
Ivi
9)
p.112
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