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Questo libro è il proseguimento delle analisi di Reflections on the black women's role in the community of slaves, 1971. Il libro ha un duplice scopo:
non ci scrivo nulla pensare alla struttura
Ulrich B. Phillips inizia con i suoi scritti del '18 al dibattito storiografico sul sistema schiavile americano, ma in queste analisi le donne rimangono nell'ombra, zero analisi storica analitica (unica eccezione come vedremo sarà qualche lavoro di Herbert Aptheker). All'epoca in cui scrive la Davis le principali uscite bibliografiche sul tema continuano a perpetuare l'esclusione di un'analisi sulla condizione femminile. Esse sono:
Angela Davis vuole fare un'analisi delle donne nella schiavitù e non solo: vuole analizzare le donne nere in quanto donne lavoratrici, perchè infatti gli/le schiav@ erano sì beni mobili, ovvero entità lavorative e basta concepiti privi di genere (io lo chiamo ipersfruttamento asessuato), ma le donne in particolare proprio per il loro genere potevano essere sottoposte ad ulteriore violenza e sfruttamento (ipersfruttamento sessuale). Tali donne lavoratrici non erano soltanto delle domestiche come lo stereotipo lo impone, anzi erano pr la maggiorparte lavoratrici nelle piantagioni e nei più svariati lavori faticosi.
Jenny Proctor citazione necessariaaa
Con l'abolizione della tratta degli schiavi emerse un problema per la classe degli schiavisti che decise di affidarsi alla riproduzione di forza lavoro schiavile in loco, facendo quindi riprodurre i propri schiav@. Le donne infatti venivano valutate in base alla loro fertilità (ovvero come meri animali da riproduzione della forza lavoro e non come madri attenzione, perchè non avevano nessun diritto legale sulla prole) e alla loro produttività (1/4 di mani, piene mani, etc…). Il sistema schiavile non poteva nemmeno permettere una superiorità del genere maschile all'interno della comunità di schiavi, dovevano stare sotto, in cima c'era l'autorità assoluta del padrone.
Davis fa un'analisi del rapporto madre-neonato:
tutto questo creava delle difficoltà ad allattare e il problema del dolore da seni gonfi, storia di Moses Grandy inserire
Come venivano trattate le donne incinta?
Bisogna sfatare anche l'idea che gli industriali non fossero degli schiavisti, al Sud esistevano delle piantagioni e spesso venivano utilizzati degli schiav@ in affitto come operai.
In linea di massa le donne schiave erano più redditizie:
Nel frattempo invece assistiamo una progressiva esclusione dal mondo lavorativo delle donne bianche che venivano relegate al ruolo di madri e casalinghe (il libro e il corso dell'Alfieri).
Le prime analisi sullo schiavismo portarono alla formulazione del matriarcato nero, una tesi secondo cui la distruzione della famiglia nera provacata dallo schiavismo aveva dato più potere alle donne che agli uomini. Questa tesi nasce da Franklin Frazer, The Negro Family, a sostegno di tale tesi c'era la questione che la condizione schiavile si ereditava per via femminile, ovvero si negava la paternità sia agli schiavi neri che ai padroni bianchi stupratori. Tale tesi è andata alla ribalta grazie al The Moynihan report in cui dice delle pesate pure nel contemporaneo, ovvero introdurre più l'auorità maschile nelle familgie nere. Tale tesi è sostenuta anche dal sociologo Lee Rainwater un po' meno peso ma il succo rimane le donne nere hanno più potere. H. Gutman nel 1976 smonta questa tesi:
“Non aveva trovato la famigerata famiglia matriarcale, ma una famiglia in cui agivano moglie, marito, figli e spesso altri parenti, inculsi parenti adottivi”1)
dimostra così una complessità familiare, ma vede sempre la donna che domina l'uomo
Davis fa un analisi delle principali uscite elencate in precedenza:
Davis smonta alla grande sto matriarcato nero: il lavoro domestico non era solo femminile, era poco gerarchico e senza ruoli fissi e prestabiliti tra uomo-donna, lei vede l'emergere di uguaglianza negativa, ovvero da una condizione di merda come la schiavitù, i membri si aiutano a vicenda per sopravvivere in maniera migliore e si arriva perciò ad una maggior parità di genere.
Altro importante ramo dell'analisi di Davis è che le donne schiave nere non erano passive, ma erano anche estremamente resistenti:
Davis fa anche un'analisi dello stupro:
Le donne bianche parteciparono attivamente al movimento abolizionista, ma “spesso non sono riuscite a comprendere la complessità della condizione di schiave”2), infatti La capanna dello zio Tom di Harriet Beecher Stowe ha un intento abolizionista, ma è pregna di visioni stereotipate e razziste.
Frederick Douglass fu il più grande sostenitore maschile dell'emancipazione delle donne.
Abbiamo le rivolte di Nat Turner che portarono nel 1831 la nascia del movimento abilizionista organizzato.
le operaie bianche facevano riferimento allo schiavismo per descrivere il loro sfruttamento e le ricche bianche facevano riferimento allo schiavismo per descrivere l'oprresone dei loro matrimoni
1832 abbiamo la prima associazione femminile contro la schiavitù, di donne nere a Salem, Massachusetts.
1833
“non solo aveva violato il loro codice di segregazione razziale, ma aveva anche sfidato le norme tradizionali di condotta delle signore bianche”3)
“Nel 1833 molte di queste donne della classe media avevano probabilmente iniziato a rendersi conto che qualcosa della loro vita era andato storto. Come casalinghe in una nuova era di capitalismo industriale, avevano perso ogni importanza nelle loro stesse case e il loro status sociale in quanto donne aveva patito una conseguente svalutazione. Nel frattempo però avevano guadagnato tempo libero”4) Quindi potevano formarsi e lottare.
solo 4 donne furono invitate all'assemblea di fondazione dell' American Anty Slavery Society, già all'inizio il movimento era sessista. Tra queste c'era Lucretia Mott che organizzò l'associazione femminile.
Eleonora Flexner evidenzia il fatto che le abolizioniste accumulraono un'enorme esperienza politica inestimabile: incontri, scrivere un volantino, parlare in pubblico, manifestazioni, scioperi, petizioni, un capitale rivoluzionario.
Sara e Angelina Grimke delle super bomber:
abbiamo dei primordi di intersezionalità con le donne nere e una potente visione che nessuna lotta è più importante delle atre.
1840
Seneca Falss il voto fu l'unico tema veramente divisivo, secondo congresso a Rochester
Declaration of sentiments:
“ l'importanza inestimabile della dichiarazione di Seneca Falls sta nel ruolo di chiara coscienza dei diritti delle donne dell'epoca”5)
però ignorava del tutto le donne nere e le lavoratrici operaie bianche
le donne erano la maggioranza delle lavoratrici nel settore tessil e lottavano molto, attraverso la Lowell Female Labor reform Association:
A Seneca Falls c'era una donna operaia, ovvero Charlott Woodward e c'erano zero donne nere, infatti le sorelle Grimke criticarono alla New York Female Anty-Slavery Society per non essere riuscite a coinvolgerle, ed esempio del razzismo di una donna bianca abolizionista nei confronti della figlia di Douglass
1850:
“non tutte le donne erano bianche e non tutte le donne godevano dei beni materiali della classe media e della borghesia”6)
Le donne nere erano super attive nelle lotte
“di norma gli abolizionisti bianchi o difendevano i capitalisti bianchi oppure non esprimevano alcna consapevole appartenenza di classe”7)
“le leader del movimento per i diritti delle donne non avevano il sospetto che ci potesse essere un legame sistemico tra la schiavitù dei neri del Sud, lo sfruttamento economico degli operai al Nord e l'oppressione sociale delle donne”8)
1861-1865 Guerra Civile
il movimento delle donne sposò la cuasa unionista, furono delle attive proguerra e interrompe le proprie attività per l'uguagliaza di genere. Bisogna ricordare che anche il nord è razzista, infatti ci furono delle rivolte a stampo razziale contro i Neri liberi a causa della leva militare obbligatoria nel 1863. Si formerà successivamente la Women Loyal League, le uniche sul pezzo erano le sorelle Grimke
Elizabeth Cady Stanton era razzista, base
Assemblea maggio 1866, New York in cui c'è la volontà di creare la Equal Rights Association e trovare l'unione lotta dei neri più suffragio femminile
Susan B. Anthony:
Equal Rights Association nasce con intenti nobili:
ma iniziarono sin dal principio le divisioni. le femministe “interpretarono la vittoria dell'Unione come la reale emancipazione di milioni di Neri che erano state vittime della schiavocrazia del Sud, dando per scontato che l'abolizione del sistema della schiavitù avesse elevato il popolo nero a una posizione nella società statunitense paragonabile in ogni aspetto a quella delle donne bianche di classe media”9)
In realtà la vita quotidiana era ancora intrisa di schiavismo, Douglass indica il voto come strumento per raggiungere il progresso economico
maggio-luglio 1866, violenze razziste a Memphis e New York: le vite dei neri erano materialmente in pericolo e quindi voto come strumento di sopravvivenza
Susan B. Anthony:
Vani furono i tentativi di Frances E. W. Harper e di Sojourner Truth all'unità. Infatti vennero a crearsi due associazioni:
i limiti di Douglass furono avere fiducia incondizionata nel voto e nel partito Repubblicano che era in realtà contro i neri e servo del capitalismo.
Come era la condizione delle donne nere post abolizione della schiavitù?
residui di schiavismo ovunque:
“i negri sono servitori, i servitori sono negri”
datore di lavoro bianco-sceglie un/una lavorator@ nero o non bianco pensando di fare un favore perchè assume- in realtà non fanno altro che escluderli da altri lavori e riprodurre l'idea che i neri possono essere solo servitori
stereotipi che perpetuano questa immagine:
difficoltà di sindacalizzazione del lavoro domestico, esempio Dora Jones
Casalinghe bianche complici dell'oppressione delle lavoratrici domestiche nere
Secondo i bianchi i neri erano incapaci di progressi intellettuali, ma in realtà smaniavano di studiare:
le donne bianche aiutarono nella loro formazione:
Ovviamente gli attacchi razzisti ai tentativi di istruzione dei Neri erano più frequenti nel Sud, come il caso di Susie King Taylor
“All'epoca del tradimento di Hayes e della sconfitta della ricostruzione radicale, i risultati nel campo dell'istruzione erano diventati una delle più potenti manifestazioni del progresso durante quel periodo potenzialmente rivoluzionario”10)
Aumento del razzismo nel Sud:
esperienza di Ida B. Wells
1892:
1896, coniata la dottrina separati ma uguali
1899, suffragiste fedeli al capitalismo monopolisitco
“una posizione evasiva sul razzismo significava restare neutrali anche di fronte al linciaggio e all'assassinio di migliaia di neri”11)
“il suprematismo bianco e il maschilismo che si erano sempre corteggiati, si abbracciarono alla luce del sole e consolidarono la propria relazione”12)
sviluppo del culto sessista della maternità, le “madri della razza”
1901 Convegno NAWSA:
la working class disunita contro altr* opera@ ner@, si moltiplicano linciaggi e rivolte razziali.
1900 General Federation of Women's Clubs che ha posizioni razziste
Sorosis e New England Women's club erano bianche Women's Era club erano nere come Josephine St. Pierre Ruffin
1890 primo congresso nazionale convocato dalle donne nere, le quali erano più vicine alle donne working class che alle casalinghe bianche di classe media
1892 Victoria Matthews e Maritcha Lyons fecero i primi incontri organizzati di nere che poi proliferarono nei vari Stati
Mary Church Terrel 1896 National association of colored women's club, lei fortemente in competizione Ida B. Wells
1895 prima assemblea nazionale dei vari club delle donne nere a Boston.
Inizia a svilupparsi il movimento operaio americano che ovviamente era maschilista
1866 la National Labor Union che ha un rapporto ambiguo con le lavoratrici sindacalizzate. Ha un giornale il Revolution. Per molte leader del movimento suffragista la questione di genere prevaleva sul conflitto di classe, ancora legate a quel concetto di donna come categoria universale, ma nella pratica le donne nere erano invisibilizzate, così come le distinzioni di classe (esempio appoggiavano lavoratrici crumiri non riuscendo a capire e intervenire in maniera attiva nelle vertenze in corso)
“Come le donne lavoratrici sapevano tutte fin troppo bene, i loro padri, fratelli, mariti e figli che esercitavano il iritto di voto continuavano ad essere dei poveri sfruttati nelle mani dei ricchi datori di lavoro. L'uguaglianza politica non apriva le porte all'uguaglianza economica”13)
la fiducia del voto delle donne bianche riflette la loro estrazione borghese
Soltanto tra il 1909-1910 anche le lavoratrici iniziarono a chiedere il voto perchè lo vedevano come uno strumento per ottenere salari più alti e migliori condizioni, tra queste c'era Leonora O'Reilly
Ida B. Wells, Mary Church Terrell, Mary McCleod Bethune furono le principali suffragiste nere e avevano ache sostenitori maschili come W. E. B. DuBois
“le donne nere erano state più che disponibili a contribuire alla creazione di un movimento multirazziale per i diritti politici delle donne”14)
1869 National Colored Labor Union che invece accettarono subito le donne lavoratrici nere sia come membri sia come soggetto politico di lotta
1852 nasce la Proletarian League, successivamente la Workingmen's National Association, Socialist labor Party che erano prevalentemente maschili
dal 1900 si fanno portavoci dalla difesa del suffragio femminile, Pauline Newman, Rose Schneiderman
1908 Socialist Party fa una commissione nazionale per le donne, lotto l'8 marzo
1919 Communist Party
1905 Industrial Workers of the world, gli Wobblies, lotta di classe senza tregua e con posizioni esplicitamente antirazziste
“l'atteggiamento di indifferenza dei socialisti nei confronti delle nere fu una delle infelici eredità che il Communist Party dovette superare”15)
Femministe comuniste nere:
sistematicità nel capitalismo delle aggressioni sessuali:
“Ogni volta che le nere hanno lottato contro gli stupri hanno denunciato anche la strumentalizzazione dell'accusa di violenza a fini razziali contro i loro uomini”16)
Gerda Lerner ricorda sia il caso John Little e sia il caso Delbert Tibbs in cui il sostegno delle bianche fu molto flebile, indifferenza generale e diffusa
“una delle specificità storiche del razzismoè stata l'assunzione che gli uomini bianchi specialmente quelli che esercitavano un potere economico, godessero del diritto incontestabile di accedere ai corpi delle donne nere”17)
stupro e frusta divennero armi politiche, come il KKK un braccio armato del suprematismo bianco
Davis indica i lavori di Susan Brownmiller e Jean MacMillercome importanti ma un po' razzisti
le denunce per violenze corrispondono al 5% degli stupri totali. Diana Russel in Politics of rape dice che lo stupratore tipo è un uomo di colore oppure se è un bianco è povero, non analizza il fenomeno e si ritorna a letture razziste
Shulamith Firestone in La dialettica dei sessi. Autoritarismo maschile e società tardocapitalistica vede sessismo come estensione del razzismo, ma riprende il vecchio mito dello stupratore nero, legato a doppio filo con il mito della donna nera promiscua, tesi sostenuta da Calvin Herntson in Sex and Racism
“Durante la schiavitù il linciaggio dei Neri non si verificò in maniera diffusa per il semplice motivo che i proprietari erano riluttanti a distruggere la loro preziosa merce: frustare si, ma linciare no. Insieme alla frusta lo stupro era un metodo terribilmente efficiente per tenere sotto controllo le donne nere e gli uomini. Era un'arma ordinaria di repressione”18)
Infatti i primi linciaggi erano verso gli abolizionisti bianchi, ma con l'emancipazione, i neri persero valore per i padroni non più merci e quindi linciabili. Così facendo il mito dello stupratore nero fu un'invenzione politica, prima che si consolidasse come istituzione il linciaggio andava giustificato:
“il linciaggio era una forma esplicita di controinsurrezione”19), c'era paura di una possibile supremazia politica nera con l'emancipazione
1872 diffusione delle ronde per la supremazia bianca e inizia a cambiare la giustificazione del linciaggio, lo spettro del potere nero era superato perchè irrealizzabile, allora c'era bisogno di una nuova giustificazione alla violenza e la si trovò nello stupro che i neri perpetuavano a danno delle donne bianche; così facendo il linciaggio diventava uno strumento di vendette/giustizia. Tale narrazione portò a due risultati importanti:
Cita anche la Women's Christian Temperance Union e Frances Willard che facevano e dicevano pesate.
Sicuramente ci saranno stati degli stupri da parte di neri su delle bianche, ma non erano un numero comparabile con il numero di accuse che si diffusero a causa di questo mito. Tale narrazione fu utile nel mettere i lavoratori bianchi contro altri lavoratori neri e non contro i padroni.
Le donne nere si misero alla guida del movimento contro il linciaggio, in particolare Ida B. Wells e Mary Church Terrell
1922 Anti-lynching Crusaders formato da nere
1930 Association of Southern Woman for the prevention of lynching formato da bianche come Jessie Daniel Ames. Perchè infatti le bianche non erano soggetti passivi nei linciaggi, ma partecipavano sia in maniera attiva alle violenze, sia portando i figli e alimentando una cultura del linciaggio.
Negli anni '70, quindi quando scrive, la Davis vede una riattivazione forte del mito dello stupratore nero: autrici bianche strumentalizzano casi, come Susan Brownmiller con il caso degli Scottsboro Nine o che vengono citati sempre più spesso dei neri maschi che giustificano lo stupro come atto politico, come Eldrige Cleaner e Imamu Baraka.
Nella realtà invece lo stupratore è tendenzialmente caricato dall'anonimanto; tale animato forse non è spiegabile proprio perchè è una persona che se lo può permettere? una persona che ha potere e privilegi e quindi tendenzialmente una persona bianca. Non è un caso che i luoghi di lavoro siano condensati di molestie sessuali. Il legame tra violenza sessuale e working class è da leggere come illusione compensativa della loro mancanza di potere in cui i maschi poveri vengono ingabbiati in queste logiche predatorie e di dominio:
“il movimento contro lo stupro e la sua importante attività, dal sostegno psicologico e legale, all'autodifesa e alle campagne educative, deve collocarsi in un contesto strategico che punti alla sconfitta definitiva del capitalismo monopolistico”20)