Strumenti Utente

Strumenti Sito


donne_razza_classe

Questa è una vecchia versione del documento!


Angela Davis - Donna, razza e classe

Inquadramento del testo

Questo libro è il proseguimento delle analisi di Reflections on the black women's role in the community of slaves, 1971. Il libro ha un duplice scopo:

  • sfatare il mito del matriarcato nero
  • mostrare il rapporto tra donne nere e lotta, arrivando a criticare ed elelncare i limiti fondamentali del movimento femminista americano

Biografia

non ci scrivo nulla pensare alla struttura

Presentazione sintetica dei contenuti

Presentazione analitica dei contenuti

1. l'eredità della schiavitù. Principi per una nuova condizione delle donne

Ulrich B. Phillips inizia con i suoi scritti del '18 al dibattito storiografico sul sistema schiavile americano, ma in queste analisi le donne rimangono nell'ombra, zero analisi storica analitica (unica eccezione come vedremo sarà qualche lavoro di Herbert Aptheker). All'epoca in cui scrive la Davis le principali uscite bibliografiche sul tema continuano a perpetuare l'esclusione di un'analisi sulla condizione femminile. Esse sono:

  • Eugenio Genovese, Roll Jordon, Roll. The Word the slave made
  • John Blassingame, The slave community
  • Fogel e Engerman, Time on the cross
  • Herbert Gutman, Black family in slavery and freedom, non stupido perchè smonta le tesi del matriarcato nero (che vedremo più avanti, andate alla ribalta con gli scritti di Daniel Moynihan), ma non esplora il ruolo delle donne nere nella famiglia e nella comunità di schiavi
  • Stanley Elkins, Slavery

Angela Davis vuole fare un'analisi delle donne nella schiavitù e non solo: vuole analizzare le donne nere in quanto donne lavoratrici, perchè infatti gli/le schiav@ erano sì beni mobili, ovvero entità lavorative e basta concepiti privi di genere (io lo chiamo ipersfruttamento asessuato), ma le donne in particolare proprio per il loro genere potevano essere sottoposte ad ulteriore violenza e sfruttamento (ipersfruttamento sessuale). Tali donne lavoratrici non erano soltanto delle domestiche come lo stereotipo lo impone, anzi erano pr la maggiorparte lavoratrici nelle piantagioni e nei più svariati lavori faticosi.

Jenny Proctor citazione necessariaaa

Con l'abolizione della tratta degli schiavi emerse un problema per la classe degli schiavisti che decise di affidarsi alla riproduzione di forza lavoro schiavile in loco, facendo quindi riprodurre i propri schiav@. Le donne infatti venivano valutate in base alla loro fertilità (ovvero come meri animali da riproduzione della forza lavoro e non come madri attenzione, perchè non avevano nessun diritto legale sulla prole) e alla loro produttività (1/4 di mani, piene mani, etc…). Il sistema schiavile non poteva nemmeno permettere una superiorità del genere maschile all'interno della comunità di schiavi, dovevano stare sotto, in cima c'era l'autorità assoluta del padrone.

Davis fa un'analisi del rapporto madre-neonato:

  • spesso doveva abbandonarlo per terra per lavorare nelle piantagioni
  • poteva altre volte legarselo alla schiena e mantenere un contatto
  • oppure lasciarlo a qualche persona non lavorante della comunità di schiavi

tutto questo creava delle difficoltà ad allattare e il problema del dolore da seni gonfi, storia di Moses Grandy inserire

Come venivano trattate le donne incinta?

  • potevano non avere nessun favoritismo ed essere sfruttate, sfiancate e picchiate a pieno regime
  • potevano avere qualche favoritismo, ma solamente perchè la prole era un bene prezioso per il padrone

Bisogna sfatare anche l'idea che gli industriali non fossero degli schiavisti, al Sud esistevano delle piantagioni e spesso venivano utilizzati degli schiav@ in affitto come operai.

In linea di massa le donne schiave erano più redditizie:

  • costavano meno da comprare a monte
  • costavano meno da mantenere nel lungo periodo

Nel frattempo invece assistiamo una progressiva esclusione dal mondo lavorativo delle donne bianche che venivano relegate al ruolo di madri e casalinghe (il libro e il corso dell'Alfieri).

Le prime analisi sullo schiavismo portarono alla formulazione del matriarcato nero, una tesi secondo cui la distruzione della famiglia nera provacata dallo schiavismo aveva dato più potere alle donne che agli uomini. Questa tesi nasce da Franklin Frazer, The Negro Family, a sostegno di tale tesi c'era la questione che la condizione schiavile si ereditava per via femminile, ovvero si negava la paternità sia agli schiavi neri che ai padroni bianchi stupratori. Tale tesi è andata alla ribalta grazie al The Moynihan report in cui dice delle pesate pure nel contemporaneo, ovvero introdurre più l'auorità maschile nelle familgie nere. Tale tesi è sostenuta anche dal sociologo Lee Rainwater un po' meno peso ma il succo rimane le donne nere hanno più potere. H. Gutman nel 1976 smonta questa tesi:

“Non aveva trovato la famigerata famiglia matriarcale, ma una famiglia in cui agivano moglie, marito, figli e spesso altri parenti, inculsi parenti adottivi”1)

dimostra così una complessità familiare, ma vede sempre la donna che domina l'uomo

Davis fa un analisi delle principali uscite elencate in precedenza:

  • Fogel e Engerman scrivono cazzate economiciste e la Davis li sdegna
  • Stanley Elikins continua la narrazione che la donna domina l'uomo e porta l'esempio del fatto che il padrone chiama “boy” lo schiavo maschio e quindi deresponsabilizzandolo dal suo ruolo paterno
  • Kenneth Stampp vede proprio il maschio come un possedimento della moglie

Davis smonta alla grande sto matriarcato nero: il lavoro domestico non era solo femminile, era poco gerarchico e senza ruoli fissi e prestabiliti tra uomo-donna, lei vede l'emergere di uguaglianza negativa, ovvero da una condizione di merda come la schiavitù, i membri si aiutano a vicenda per sopravvivere in maniera migliore e si arriva perciò ad una maggior parità di genere.

  • Genovese è un po' troppo paternalistico ma ha il pregio di dare una penetrante immagine della vita domestica degli schiavi e sottolinea il bisogno di forti modelli maschili e femminili per non farsi schiacciare.

Altro importante ramo dell'analisi di Davis è che le donne schiave nere non erano passive, ma erano anche estremamente resistenti:

  • H. Aptheker, American negro slave revolts
  • fa esempi di singole, come Ann Wood
  • le comunità di maroon 1862-64
  • fuggiaschi occupano un forte in Florida 1816
  • scontri a Mobile 1827
  • Scuole di Mezzanotte per alfabetizzarsi
  • Ferrovia sotteranea e l'esempio di Harriet Tubman, donna che condusse anche delle truppe in battaglia

Davis fa anche un'analisi dello stupro:

  • base che non è uno sfogo di una pulsione irrefrenabile maschile
  • ma è un'arma di dominio per distruggere la voglia di resistere delle donne
    • fa infatti un parallelismo con gli stupri dei soldati americani in Vietnam, uso terroristico della violenza sessuale
    • fa vedere come ci siano pochi studi, critica Genovese che non parla di sfruttamento sessuale, ma di mescolanza razziale e gli dice coglione leggiti Corregidora di Gay Jones

Le donne bianche parteciparono attivamente al movimento abolizionista, ma “spesso non sono riuscite a comprendere la complessità della condizione di schiave”2), infatti La capanna dello zio Tom di Harriet Beecher Stowe ha un intento abolizionista, ma è pregna di visioni stereotipate e razziste.

2. Il movimento abolizionista e l'origine dei diritti delle donne

Frederick Douglass fu il più grande sostenitore maschile dell'emancipazione delle donne.

Abbiamo le rivolte di Nat Turner che portarono nel 1831 la nascia del movimento abilizionista organizzato.

le operaie bianche facevano riferimento allo schiavismo per descrivere il loro sfruttamento e le ricche bianche facevano riferimento allo schiavismo per descrivere l'oprresone dei loro matrimoni

1832 abbiamo la prima associazione femminile contro la schiavitù, di donne nere a Salem, Massachusetts.

1833

  • nasce la Philadelphia Female Anty-Slavery Society
  • abbiamo l'esempio di Prudence Crandall

“non solo aveva violato il loro codice di segregazione razziale, ma aveva anche sfidato le norme tradizionali di condotta delle signore bianche”3)

“Nel 1833 molte di queste donne della classe media avevano probabilmente iniziato a rendersi conto che qualcosa della loro vita era andato storto. Come casalinghe in una nuova era di capitalismo industriale, avevano perso ogni importanza nelle loro stesse case e il loro status sociale in quanto donne aveva patito una conseguente svalutazione. Nel frattempo però avevano guadagnato tempo libero”4) Quindi potevano formarsi e lottare.

solo 4 donne furono invitate all'assemblea di fondazione dell' American Anty Slavery Society, già all'inizio il movimento era sessista. Tra queste c'era Lucretia Mott che organizzò l'associazione femminile.

Eleonora Flexner evidenzia il fatto che le abolizioniste accumulraono un'enorme esperienza politica inestimabile: incontri, scrivere un volantino, parlare in pubblico, manifestazioni, scioperi, petizioni, un capitale rivoluzionario.

Sara e Angelina Grimke delle super bomber:

  • fecero ottime analisi che collegavano oppressione schiavile e oppressione delle donne
  • 1837-38 The equality of the sexes and the conditions of women
  • 1837 Appeal to the woman n the nominally free states

abbiamo dei primordi di intersezionalità con le donne nere e una potente visione che nessuna lotta è più importante delle atre.

3. Classe e razza agli albori della lotta per i diritti delle donne

1840

  • World Anty-Slavery Convention segna l'inizio del movimento delle donne organizzato
  • a Londra e le donne vennero escluse dal voto di maggioranza
  • Elizabeth Cady Stanton propose un suffragio femminile, tutti e tutte contrarie, tranne Douglass che infatti intordusseil tema dei diritti delle donne anche nei movimenti di liberazione dei neri alla National Convention of colored people frredman di Clevelanda, Ohio.

Seneca Falss il voto fu l'unico tema veramente divisivo, secondo congresso a Rochester

Declaration of sentiments:

“ l'importanza inestimabile della dichiarazione di Seneca Falls sta nel ruolo di chiara coscienza dei diritti delle donne dell'epoca”5)

però ignorava del tutto le donne nere e le lavoratrici operaie bianche

le donne erano la maggioranza delle lavoratrici nel settore tessil e lottavano molto, attraverso la Lowell Female Labor reform Association:

  • fine anni '20 dell'Ottocento picchetti e scioperi
  • estate 1848 nuove proletarie immigrate

A Seneca Falls c'era una donna operaia, ovvero Charlott Woodward e c'erano zero donne nere, infatti le sorelle Grimke criticarono alla New York Female Anty-Slavery Society per non essere riuscite a coinvolgerle, ed esempio del razzismo di una donna bianca abolizionista nei confronti della figlia di Douglass

1850:

  • convention nazionale sui diritti delle donne a Worchester, Massachussets, Sojourner Truth “non sono una donna” al congresso di Akron

“non tutte le donne erano bianche e non tutte le donne godevano dei beni materiali della classe media e della borghesia”6)

Le donne nere erano super attive nelle lotte

“di norma gli abolizionisti bianchi o difendevano i capitalisti bianchi oppure non esprimevano alcna consapevole appartenenza di classe”7)

“le leader del movimento per i diritti delle donne non avevano il sospetto che ci potesse essere un legame sistemico tra la schiavitù dei neri del Sud, lo sfruttamento economico degli operai al Nord e l'oppressione sociale delle donne”8)

1861-1865 Guerra Civile

il movimento delle donne sposò la cuasa unionista, furono delle attive proguerra e interrompe le proprie attività per l'uguagliaza di genere. Bisogna ricordare che anche il nord è razzista, infatti ci furono delle rivolte a stampo razziale contro i Neri liberi a causa della leva militare obbligatoria nel 1863. Si formerà successivamente la Women Loyal League, le uniche sul pezzo erano le sorelle Grimke

4. Il razzismo nel movimento per il suffragio femminile

Elizabeth Cady Stanton era razzista, base

Assemblea maggio 1866, New York in cui c'è la volontà di creare la Equal Rights Association e trovare l'unione lotta dei neri più suffragio femminile

Susan B. Anthony:

  • contenta del sostegno di Henry Ward Beecher il quale sosteneva che le donne dovessero ottenere il voto prima dei neri
  • si sentiva tradita dal governo per non aver ottenuto nulla dall'impegno femminile bellico, infatti i capitalisti del Nord videro politicamente efficiente dare il voto ai neri che alle donne per legarli al partito Repubblicano

Equal Rights Association nasce con intenti nobili:

  • presidente Lucretia Mott
  • copresidente della Stanton
  • covicepresidente F. Douglass

ma iniziarono sin dal principio le divisioni. le femministe “interpretarono la vittoria dell'Unione come la reale emancipazione di milioni di Neri che erano state vittime della schiavocrazia del Sud, dando per scontato che l'abolizione del sistema della schiavitù avesse elevato il popolo nero a una posizione nella società statunitense paragonabile in ogni aspetto a quella delle donne bianche di classe media”9)

In realtà la vita quotidiana era ancora intrisa di schiavismo, Douglass indica il voto come strumento per raggiungere il progresso economico

maggio-luglio 1866, violenze razziste a Memphis e New York: le vite dei neri erano materialmente in pericolo e quindi voto come strumento di sopravvivenza

Susan B. Anthony:

  • contenta del sostegno al suffragio femminile di James Brooks, un suprematista bianco e opportunista, e di George Francis Train, un'altro merdone.

Vani furono i tentativi di Frances E. W. Harper e di Sojourner Truth all'unità. Infatti vennero a crearsi due associazioni:

  • National Woman Suffrage Association (Stanton e Anthony presidentesse)
  • American Woman Suffrage Association (Julia Ward e Lucy Stone presidentesse)

i limiti di Douglass furono avere fiducia incondizionata nel voto e nel partito Repubblicano che era in realtà contro i neri e servo del capitalismo.

5. Il significato dell'emancipazione secondo le donne nere

Come era la condizione delle donne nere post abolizione della schiavitù?

  • ancora lavoratrici dei campi
  • domestiche, cucine, lavanderie…
  • i lavori più degradanti nelle fabbriche

residui di schiavismo ovunque:

  • lavori forzati nel sistema carcerario
  • sistema giudiziario razzista

“i negri sono servitori, i servitori sono negri”

datore di lavoro bianco-sceglie un/una lavorator@ nero o non bianco pensando di fare un favore perchè assume- in realtà non fanno altro che escluderli da altri lavori e riprodurre l'idea che i neri possono essere solo servitori

stereotipi che perpetuano questa immagine:

  • Disley
  • Berenice
  • Zia Jemina

difficoltà di sindacalizzazione del lavoro domestico, esempio Dora Jones

Casalinghe bianche complici dell'oppressione delle lavoratrici domestiche nere

6. Educazione e liberazione: le prospettive delle donne nere

Secondo i bianchi i neri erano incapaci di progressi intellettuali, ma in realtà smaniavano di studiare:

  • 1787 prime richieste di studio
  • Prince Hall
  • Lucy Tery Prince, prima donna nera ad essersi rivolta alla Corte Suprema

le donne bianche aiutarono nella loro formazione:

  • Margareth Douglass
  • Prudence Crandall
  • Myrtilla Miner, scuola illegale 1851

Ovviamente gli attacchi razzisti ai tentativi di istruzione dei Neri erano più frequenti nel Sud, come il caso di Susie King Taylor

“All'epoca del tradimento di Hayes e della sconfitta della ricostruzione radicale, i risultati nel campo dell'istruzione erano diventati una delle più potenti manifestazioni del progresso durante quel periodo potenzialmente rivoluzionario”10)

7. Il suffragio femminile tra ottocento e novecento: l'influenza crescente del razzismo

Aumento del razzismo nel Sud:

  • legalizzazione segregazione razziale
  • messa in discussione del voto
  • leggi Lynch sui linciaggi
  • leggi di Jim Crow

esperienza di Ida B. Wells

1892:

  • riunione delle due fazioni sotto la National American Woman Suffrage Association (Susan B. Anthony presidente ed il movimento è esplicitamente razzista, caso Lottie Wilson Jackson

1896, coniata la dottrina separati ma uguali

1899, suffragiste fedeli al capitalismo monopolisitco

“una posizione evasiva sul razzismo significava restare neutrali anche di fronte al linciaggio e all'assassinio di migliaia di neri”11)

“il suprematismo bianco e il maschilismo che si erano sempre corteggiati, si abbracciarono alla luce del sole e consolidarono la propria relazione”12)

sviluppo del culto sessista della maternità, le “madri della razza”

1901 Convegno NAWSA:

  • Carrie Chapmancatt una pesa
  • esplosione di argomentazioni razziste

la working class disunita contro altr* opera@ ner@, si moltiplicano linciaggi e rivolte razziali.

8. Le donne nere e il movimento dei club

1900 General Federation of Women's Clubs che ha posizioni razziste

Sorosis e New England Women's club erano bianche Women's Era club erano nere come Josephine St. Pierre Ruffin

1890 primo congresso nazionale convocato dalle donne nere, le quali erano più vicine alle donne working class che alle casalinghe bianche di classe media

1892 Victoria Matthews e Maritcha Lyons fecero i primi incontri organizzati di nere che poi proliferarono nei vari Stati

Mary Church Terrel 1896 National association of colored women's club, lei fortemente in competizione Ida B. Wells

1895 prima assemblea nazionale dei vari club delle donne nere a Boston.

9. Lavoratrici, donne nere e la storia del movimento suffragista

Inizia a svilupparsi il movimento operaio americano che ovviamente era maschilista

1866 la National Labor Union che ha un rapporto ambiguo con le lavoratrici sindacalizzate. Ha un giornale il Revolution. Per molte leader del movimento suffragista la questione di genere prevaleva sul conflitto di classe, ancora legate a quel concetto di donna come categoria universale, ma nella pratica le donne nere erano invisibilizzate, così come le distinzioni di classe (esempio appoggiavano lavoratrici crumiri non riuscendo a capire e intervenire in maniera attiva nelle vertenze in corso)

“Come le donne lavoratrici sapevano tutte fin troppo bene, i loro padri, fratelli, mariti e figli che esercitavano il iritto di voto continuavano ad essere dei poveri sfruttati nelle mani dei ricchi datori di lavoro. L'uguaglianza politica non apriva le porte all'uguaglianza economica”13)

la fiducia del voto delle donne bianche riflette la loro estrazione borghese

Soltanto tra il 1909-1910 anche le lavoratrici iniziarono a chiedere il voto perchè lo vedevano come uno strumento per ottenere salari più alti e migliori condizioni, tra queste c'era Leonora O'Reilly

Ida B. Wells, Mary Church Terrell, Mary McCleod Bethune furono le principali suffragiste nere e avevano ache sostenitori maschili come W. E. B. DuBois

“le donne nere erano state più che disponibili a contribuire alla creazione di un movimento multirazziale per i diritti politici delle donne”14)

1869 National Colored Labor Union che invece accettarono subito le donne lavoratrici nere sia come membri sia come soggetto politico di lotta

10. Le donne comuniste

1852 nasce la Proletarian League, successivamente la Workingmen's National Association, Socialist labor Party che erano prevalentemente maschili

dal 1900 si fanno portavoci dalla difesa del suffragio femminile, Pauline Newman, Rose Schneiderman

1908 Socialist Party fa una commissione nazionale per le donne, lotto l'8 marzo

1919 Communist Party

1905 Industrial Workers of the world, gli Wobblies, lotta di classe senza tregua e con posizioni esplicitamente antirazziste

“l'atteggiamento di indifferenza dei socialisti nei confronti delle nere fu una delle infelici eredità che il Communist Party dovette superare”15)

Femministe comuniste nere:

  • Lucy Parsons
  • Ella Reve Bloor
  • Anita Whitney
  • Elizabeth Gurley Flynn
  • Claudia Jones

11. Stupro, razzismo e il mito dello stupratore nero

sistematicità nel capitalismo delle aggressioni sessuali:

  • le leggi sullo stupro erano a favore dei maschi bianchi
  • le denunce per stupro colpivano i maschi neri, creazione del mito dello stupratore nero

“Ogni volta che le nere hanno lottato contro gli stupri hanno denunciato anche la strumentalizzazione dell'accusa di violenza a fini razziali contro i loro uomini”16)

Gerda Lerner ricorda sia il caso John Little e sia il caso Delbert Tibbs in cui il sostegno delle bianche fu molto flebile, indifferenza generale e diffusa

“una delle specificità storiche del razzismoè stata l'assunzione che gli uomini bianchi specialmente quelli che esercitavano un potere economico, godessero del diritto incontestabile di accedere ai corpi delle donne nere”17)

stupro e frusta divennero armi politiche, come il KKK un braccio armato del suprematismo bianco

Davis indica i lavori di Susan Brownmiller e Jean MacMillercome importanti ma un po' razzisti

le denunce per violenze corrispondono al 5% degli stupri totali. Diana Russel in Politics of rape dice che lo stupratore tipo è un uomo di colore oppure se è un bianco è povero, non analizza il fenomeno e si ritorna a letture razziste

Shulamith Firestone in La dialettica dei sessi. Autoritarismo maschile e società tardocapitalistica vede sessismo come estensione del razzismo, ma riprende il vecchio mito dello stupratore nero, legato a doppio filo con il mito della donna nera promiscua, tesi sostenuta da Calvin Herntson in Sex and Racism

“Durante la schiavitù il linciaggio dei Neri non si verificò in maniera diffusa per il semplice motivo che i proprietari erano riluttanti a distruggere la loro preziosa merce: frustare si, ma linciare no. Insieme alla frusta lo stupro era un metodo terribilmente efficiente per tenere sotto controllo le donne nere e gli uomini. Era un'arma ordinaria di repressione”18)

Infatti i primi linciaggi erano verso gli abolizionisti bianchi, ma con l'emancipazione, i neri persero valore per i padroni non più merci e quindi linciabili. Così facendo il mito dello stupratore nero fu un'invenzione politica, prima che si consolidasse come istituzione il linciaggio andava giustificato:

“il linciaggio era una forma esplicita di controinsurrezione”19), c'era paura di una possibile supremazia politica nera con l'emancipazione

1872 diffusione delle ronde per la supremazia bianca e inizia a cambiare la giustificazione del linciaggio, lo spettro del potere nero era superato perchè irrealizzabile, allora c'era bisogno di una nuova giustificazione alla violenza e la si trovò nello stupro che i neri perpetuavano a danno delle donne bianche; così facendo il linciaggio diventava uno strumento di vendette/giustizia. Tale narrazione portò a due risultati importanti:

  • soffocò l'opposizione al linciaggio stesso: chi difenderebbe mai uno stupratore?
  • indebolì il supporto dei bianchi alla causa dei neri

Cita anche la Women's Christian Temperance Union e Frances Willard che facevano e dicevano pesate.

Sicuramente ci saranno stati degli stupri da parte di neri su delle bianche, ma non erano un numero comparabile con il numero di accuse che si diffusero a causa di questo mito. Tale narrazione fu utile nel mettere i lavoratori bianchi contro altri lavoratori neri e non contro i padroni.

Le donne nere si misero alla guida del movimento contro il linciaggio, in particolare Ida B. Wells e Mary Church Terrell

1922 Anti-lynching Crusaders formato da nere

1930 Association of Southern Woman for the prevention of lynching formato da bianche come Jessie Daniel Ames. Perchè infatti le bianche non erano soggetti passivi nei linciaggi, ma partecipavano sia in maniera attiva alle violenze, sia portando i figli e alimentando una cultura del linciaggio.

Negli anni '70, quindi quando scrive, la Davis vede una riattivazione forte del mito dello stupratore nero: autrici bianche strumentalizzano casi, come Susan Brownmiller con il caso degli Scottsboro Nine o che vengono citati sempre più spesso dei neri maschi che giustificano lo stupro come atto politico, come Eldrige Cleaner e Imamu Baraka.

Nella realtà invece lo stupratore è tendenzialmente caricato dall'anonimanto; tale animato forse non è spiegabile proprio perchè è una persona che se lo può permettere? una persona che ha potere e privilegi e quindi tendenzialmente una persona bianca. Non è un caso che i luoghi di lavoro siano condensati di molestie sessuali. Il legame tra violenza sessuale e working class è da leggere come illusione compensativa della loro mancanza di potere in cui i maschi poveri vengono ingabbiati in queste logiche predatorie e di dominio:

“il movimento contro lo stupro e la sua importante attività, dal sostegno psicologico e legale, all'autodifesa e alle campagne educative, deve collocarsi in un contesto strategico che punti alla sconfitta definitiva del capitalismo monopolistico”20)

12. Razzismo, controllo delle nascite e diritti riproduttivi

“il controllo delle nascite, la possibilità di una scelta individuale, i metodi contracce”21)

Tale movimento però non riuscì ad essere unitario sia per razza che per classe. Ottenne anch dei risultati importanti nei primi anni '70 come la legalizzazione dell'aborto, il caso ROw vs Wade e Doe vs Bolton, ma Davis si domanda perchè le donne di colore nel movimento sono poche? il movimento stesso si da delle speigazioni del tipo:

  • non ci sono tante donne nere perchè sono sovraccaricate dalla lotta contro il razzismo
  • perchè non avevano compreso la centralità del sessismo

Davis critica tali risposte e vede una mancanza da parte del movimento di storicizzarsi e di capire le differenze/paure delle donne nere

Innanzitutto le donne nere “erano a favore del diritto all'aborto, ma non per questo sostenitrici dell'aborto”22), infatti esse facevano numerosi aborti illegali, ma spesso non erano scelte sentite, ma erano costrette a causa delle condizioni di miseria economica

1977 ci sono molte non bianche che ancora sono costrette allora alla sterilizzazione forzata e questo il movimento non riesce nè a comprenderlo nè a prendere una posizione netta e contraria

Nel periodo della schiavitù sia gli aborti che gli infanticidi erano atti disperati

MI SEMBRA MANCHINO DEI PEZZI DOVE SONO PORCODIOOOO CONTROLLARE

13. Verso la fine del lavoro domestico: una prospettiva Working Class

Davis da innanzitutto una definizione del lavoro domestico e vede che le lotte degli anni '70 stanno portando ad un ecqua ridistribuzione del lavoro domestico tra donne e maschi e si domanda: è sufficiente? si risponde:

“la desessualizzazione del lavoro domestico non ne altererebbe la natura oppressiva”23)

Davis vorrebbe una industrializazzione del lavoro domestico e una sua socializzazione

si parte dal mitico Frederick Engels e il suo L'origine della famiglia, della prprietà privata e dello stato

vede la necessità di una storicizzazione del lavoro domestico. Genere e Razza sono costitutivi del capitalismo razzismo e patraircano producono il capitalismo stesso infatti in alcune società

“il lavoro domestico delle donne non è meno produttivo nè meno essenziale del contributo economico degli uomini”24)

Davis assume la prospettiva della donna nera, ma la sua critica è canonica ovvero inseribile tra i discorsi del femminismo marxista, vede che il capitalismo ha separato storicamente la sfera produttiva del lavoro e una sfera riproduttiva e quindi non produttiva

Distingue che le donne bianche sono tendenzialmente delle casalinghe mentre le donne nere sono sia delle lavoratrici sia delle casalinghe nelle loro case (io lo definirei doppio lavoro)

“la cura dei bambini e la preparazione dei pasti dovrebbero essere socializzate, il lavoro domestico dovrebbe essere industrializzato e tutti questi servizi dovrebbero essere facilmente accessibili alla classe lavoratrice”25)

Davis critica il movimento per il lavoro domestico salariato, in particolare quello italiano nato a Mestre nel 1974 da Mariarosa Dalla Costa con Potere femminile e sovversione sociale. Lei parte dal presupposto che il lavoro domestico è innanzitutto degradante e oppressivo perchè lavoro non pagato; essa non è la prima ad affermarlo ci sono anche i lavori di Mary Inman e Margaret Benston.

Davis risponde portando il caso sudafricano e quindi dell'apartheid vede nella richiesta del salario, fuffa perchè le donne non producono valore. Analizza poi il fatto che ci sono delle donne che vivono di lavoro domestico e non stanno bene, anzi.

“gli stipendi statali delle casalinghe rischierebbero di legittimare ulteriormente questa forma di schiaivitù domestica”26)

cita il film Black Girl e c'è anche un'altro film interessante sulla casalinga NON RICORDO IL NOME CERCARLO

Per la Davis l'emancipazione della donna è nel lavoro salariato e nella scializzazione del lavoro domestico e nella lotta per i servizi sociali, non ha visto il portato politico della richiesta del salario, una donna non sarebbe stata automaticamente relegata in casa

Davis è contro le proposte italiane dello sciopero delle casalinghe, non le capisce anzi vede che i dati sulla condizione delle casalinghe è allarmante, esse sono più frustrate che mai:

  • Ann Oakley, The sociology Housework
  • Myra Ferree

c'è quindi il problema dell'intrinseca violenza del lavoro domestico. Davis punta alla socializzazione e non al rifiuto del lavoro domesto, riportare la lotta delle donne dal mondo della riproduzione al mondo della produzione.

1)
p.42
2)
Ivi, p.57
3)
p. 67
4)
p. 69
5)
p.87
6)
p.99
7)
p. 101
8)
Ivi
9)
p.112
10)
p.148
11)
p.161
12)
p.163
13) , 14)
p.185
15)
p.198
16)
p. 223
17)
p. 224
18)
p. 233
19)
p. 235
20)
p. 253
21)
p. 255
22)
p. 257
23)
p. 280
24)
p.282
25)
pp. 289-290
26)
p. 294
donne_razza_classe.1675789260.txt.gz · Ultima modifica: 2023/02/07 18:01 da moroko