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raccolta di 10 saggi che trattano e dialogano sia con la cultura pop dell'epoca sia con la cultura alta il tutto per creare riflessioni, critiche e costruire un pensiero oppositivo
Vuole costruire una saldatura critica tra discorso della razza, discorso di genere e discorso di classe, mettendo alla prova il femminismo bianco. Utilizzo critico dei concetti della differenza e della singolarità e mettendo in luce l'importanza della rappresentazione e della cultura come campi di lotta politici ed estetici. bell fa una denuncia all'interno delle comunità nere e non solo, provando allo stesso tempo a risignificare politicamente lo spazio che chiamiamo casa.
Perchè un@ lettore/rice di colore dovrebbe interessarsi della critica post moderna? bell si chiede cosa tenere e cosa buttare nel cesso. Spesso parlano di differenza e di identità, ma spesso se la cantano, seghe mentali e zero contatto con la realtà. I soggetti coinvolti sono generalmente maschi bianchi che si citano tra di loro:
La cosa bomba della critica dell postmodernismo è che va contro il modernismo che era il sistema dominante del pensiero anche all'interno del movmento di liberazione nero. Questo comportava:
Per questo vede la cultura popolare come un campo di battaglia fondamentale, vede che c'è bisogno di scansare una narrazione del padrone che domina, attacca e censura e produrre un pensiero radicale, un postmodernismo della resistenza. Non è un caso che il rap permette al sottoproletariato nero che sta di merda di avere una voce critica, poi base a volte è espressione lucida e contraria, a volte è espressione del nichilismo dominante
“non è affatto escluso che proprio questo sia “il” vero sito futuro della lotta di resistenza, un luogo d'incontro dove possono accadere fatti nuovi e radicali”1)
Esperienza autobiografica di andare alla casa della nonna che si trovava in un quartieri di bianchi poveri: duplicità dell'esterno in cui c'era l'odio dei bianchi che li vedevano e l'interno, la casa come luogo rassicurante e di sicurezza
la casa è sì il luogo della riproduzione sociale e della cura ed è gestita interamente da donne nere che non solo si facevano il culo lavorando “produttivamente” ma tornavano a casa e “ci rendevano possibile vivere”2)
bell propone una risignificazione del focolaio domestico resistente, ma rifiuta le definizioni sessiste di casa come luogo naturale delle donne. Cita Douglass che svaluta la femminilità nera di sua madre che in pratica non vedeva se non la sera, ma base che anche un piccolo gesto di cura e attenzione ti fa diventare un'altra persona
Bisogna rifiutare il culto della madre come destino naturale e invece riconoscere la forza che serve per fare il buon genitore e la casa deve diventare un sito politico e non neutro un luogo di liberazione e resistenza per curarci dalle ferite del capitalismo e ricaricare le batterie e non un sito di dominio patriarcale degli uomini sulle donne o un luogo impregnato di consumismo
I discorsi sulla razza e sul sesso sono sovrapposti fin dai tempi dello schiavismo. Il punto di condensazione tra razzismo e sessualità è il corpo della donna e lo strumento politico per ecellenza era lo stupro: uno strumento che viene letto come una castrazione simbolica dei neri, ovvero per togliere e umiliare i maschi; ma è una storia a metà perchè c'è un sottobosco di voyerismo sessuale bianco, sadomasochismo nella coppia padrone-padrona o dei casi di maschi bianchi dichiarati infermi mentali perchè volevano sposare delle donne nere. Tale storia è stata soppiantata da un'altra storia, ovvero che i maschi neri hannoil desiderio incontrollato di stuprare le bianche sia per vendetta che per autoafffermazione, di avere del potere del padrone.
Così facendo sia il maschio bianco oppressore che il maschio nero oppresso condividono la stessa credenza patriarcale che il dominio politico sia uguale al dominio sessuale. Queste idee sono state portate avanti anche da importanti leader politici del movimento come Eldridge Cleaver in Anima in ghiaccio vede la violenza sessuale come strumento per esprimere la loro rabbia, quindi sia i maschi bianchi che i maschi neri sono affini nel patriarcato e suoi ruoli sessuali.
Robin Morgan in The demon lover:On the sexuality of terrorism vede la mascolinità come potere espresso attraverso atti di terrorismo, ma non indaga il sovrapporsi di genere, razza e classe.
l'equazione liberazione uguale virilità ha portato:
bisogna rifiutare tale logica della sessualizzazione della liberazione
bel libro dice di Michele Wallace Black Macho and the mith of the superwoman
invece Susan Esterich utilizza nel 1988 il casodi Willie Horton per screditare Dukakis ma rafforza lo stereotipo che tutti i neri stuprano
Madonna nel video Like a Prayer rafforza l'idea che il maschio nero è stupratore e che la figura femminile, nel video una biaca è capace di affermare la propria iniziativa sessuale verso un maschio di colore, la morale sarebbe che per eliminare il razzismo basterebbe superare il divieto sessuale interrazziale che per bell questo non basta.
bell fa rifermento anche lo stupro a Central Park, When they see us all'epoca in cui scrive bell non si sapeva che non erano stati loro. Fa una brillante analisi in cui mostra come molti bianchi volevano la castrazione o l'uccisione come se esstesse una violenza giusta. Le femministe denunicavano la natura sessista del crimine ed è sconcertante che per arrivare ad ammettere che il sessismo esiste ed è un problema nelle comunità dei neri bisogna passare per uno stupro di una bianca. bell vede l'insensatezza nel decidere se è un caso più razzista o più sessista e chiede di tenere insieme i discorsi per comprendere ed entrare in rapporto con sia la vittima che l'aggressore, ovvero comprendee che “gliuomini che appartengono ai gruppi più poveri e i maschi di colore, non riescono a ottenere alcun riconoscimento materiale e sociale dal fatto di partecipare al patriarcato” 3)
Michael Dyson, The plight of black men l'obiettivo è riconcettualizzare la mascolinità
Chogram Trungpa artista e monaco dice che la stanza, come spazio deve “riflettere, bellezza, pace, l'armonia dell'essere”4)
per bell “l'estetica è più di una filosofia o una teoria dell'arte e del bello; è un modo di abitare lo spazio”5)
bell dice di essere cresciuta in una casa brutta in cui “le cose in quella casa non erano da guardare, ma da possedere”6)
L'arte per i neri fu estremamente politica, perchè era l'espressione diretta contro le letture razziste che i neri fossero dei barbari e degli incivili:
John Berger in Art and Revolution a sinistra vede che c'è rapporto ambiguo tra arte e propaganda però afferma giustamente che tutte le opere d'arte esercitano un'influenza ideologica
ci fu anche un'opposizone al BAM che portò ad una depoliticizzazione dell'arte ovvero solo espressione di libertà aartistica aideologica.
i sostenitori e gli oppositori del BAM ridussero a zero l'arte afroamericana (rimase in piedi solo il jazz)
Si continua ad eludere un discros serio sull'estetica, tipo Clyde Taylor Don't need another hero: antitheses on aesthetics
bell si chiede se è possibile fare un'estetica radicale, Hal Foster Postmodernism: a practice parla di contro-estetica
“rinvenire e ripristinare i legami tra arte e politica rivoluzionaria, in particolare tra arte e lotta di liberazione nera, offrendo allo stesso tempo un'ampia e non rigida base critica alla valutazione estetica”7)
bisogna imparare a vedere e cita in chisura John Coltrane e la sua non ricostruzione del processo creativo perchè non documentato e Tanizaki l'elogio dell'ombra
l'obiettivo di bell è capire come creare pratiche culturali contro egemoniche e vede nel linguaggio un luogo di lotta esso ti porta a far parte della mentalità colonizzatrice o a far preservare la resistenza e la lotta. Parlare di spazio, posizionarsi non è facile e pieno di slenzi perchè tocca il vissuto, Eddie George parla di voce spezzata, bisogno di una politica dell'articolazione, infatti bell dice di se stesa di aver lavorato per cercare le parole, affrontato il silenzio e l'incapacità dell'articolazione, dare alle parole persino un senso geografico la lingua è anche un luogo di lotta
“la lingua che mi ha permesso di laurearmi ha l'odore dell'oppressore”8),
ma è anche un luogo di scontro
“gli oppressi lottano con la lingua per riprendere possesso di sè stessi, per riconoscersi, per riunirsi, per ricominciare, le nostre parole sono azione, resistenza
bell è infatti interessata alla commistione tra linguaggio accademico e di parlato, il colluquiale nel pubblico, il privato è pubblico, il privato è politico
Freedom Charter diceva che la nostra lotta è anche una lotta della memoria contro l'oblio, infatti nelle pratiche culturali dei neri c'è una necessità e una tensione verso il ricordare, c'è bisogno di una politicizzazione della memoria.
ricordi personali di bell in talking back analiza il suo muoversi dalla piccola comunità alla città e vede la casa come un concetto
“a volta la casa è in nessun luogo. A volte si conoscono soltanto alienazione e straniamento. Allora casa non è più un solo luogo. È tante posizioni. Casa è quello spazio che rende possibili e favorisce prospettive diverse e in continuo cambiamento”9)
i neri di estrazione povera che arrivano in luoghi privilegiati per non rinunciare alla propria identità devono creare spazi radicali e di rottura. tale spazio è il margine, lo spazio liminale che parla per sè e comprende il centro, ma non ne fa pienamente parte, dentro e contro! bell lo scrive anche in Feminist theory: from margin to center. marginalità non solo come spazio di privazione e disagio, contro l'idea di purezza della periferia, ma affermazione di esso come spazio di possibilità e di resistenza con dei propri rispettivi contro-linguaggi.
Il centro che parla di margine è ridiolo, utilizza il discorso che cosifica, bisogna arlare del margine non dal punto di vista del colonizzatore che lo vede solamente come un luogo di repressione, ma vederlo con i propri occhi. Bisogna appropriarci dello spazio e dello sguardo della marginalità, costruire uno spazio crativo radicale, capace di affermare e sostenere la soggettività singola e collettiva e darci una posizione da cui poter articolare il mondo
Cosa potrebbe significare avere un approccio antropologico e non eurocentrico allo studio delle società?
come pensare il rapporto tra natura-cultura-società?
quale indicazioni di metodo o presupposti di ricerca si possono trarre per chi fa ricerca sulla società? alla fine è un po' conricerca, termine che per me lascia il tempo che trova…