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Il corso si propone di inquadrare in una analisi critica la Storia politica, istituzionale, economica e sociale della Cina - dalla fine del XIX agli inizi del XXI secolo.
Muovendo dalla crisi di fine Ottocento, verranno illustrati i diversi tentativi di fare della Cina uno Stato-nazione moderno: dalla introduzione di forme istituzionali e legali ispirate all'Occidente, all'obiettivo di costruire viceversa forme di rappresentanza e di emancipazione sociale alternative, e critiche, rispetto all'Occidente “imperialista”.
La dimensione della guerra (warlords, invasione giapponese, guerra rivoluzionaria) verrà presentata come sfondo dei decenni precedenti la fondazione della Repubblica popolare cinese - così come quella della guerra fredda come sfondo delle sue prime decadi. Ne verranno illustrati i passaggi più significativi e storiograficamente importanti, fino all' emergere della Cina come potenza mondiale.
basato sugli appunti a lezione, colloquio orale in cui si parte da una domanda a scelta apporofondita dai testi di riferimento
La valutazione sarà basata su:
- generale padronanza dei contenuti
- capacità di contestualizzare gli eventi, in termini cronologici (datazione) e geopolitici
- padronanza della terminologia critica, capacità di esprimersi adeguatamente e con linguaggio appropriato alla materia
- capacità di sintesi e di analisi dei temi e dei concetti
Il raggiungimento da parte dello studente di una visione organica dei temi affrontati a lezione e delle conoscenze previste per la disciplina congiunta alla loro utilizzazione critica, la dimostrazione del possesso di una padronanza espressiva e di linguaggio specifico saranno valutati con voti di eccellenza.
-M. Sabattini-P. Santangelo, Storia della Cina, Roma-Bari, Laterza, qualsiasi edizione che includa i capitoli seguenti: capitoli VIII (da: “La crisi e la fine dell'Impero”), IX, X
-W. C. Kirby, “When Did China Become China? Thoughts on the Twentieth Century”, in J. A. Fogel (ed.), The Teleology of the Modern Nation-State: Japan and China, Philadelphia, University of Pennsylvania Press, 2005 (capitolo IV)
-F. Solieri, Cina 1948-1950. Il Partito Comunista Cinese e il passaggio dalla guerra civile alla costruzione dello Stato, Milano, FrancoAngeli, qualsiasi edizione (capitoli I e VI)
-G. Samarani, La Cina Contemporanea (oppure, nelle edizioni precedenti: La Cina del Novecento), Torino, Einaudi, qualsiasi edizione (capitoli III, IV, V, VI, XI, XIII-XV)
-“The United Nations of China: A Vision of the World Order”(PDF)-European Council on Foreign Relations, April 2018, on-line.
Letture consigliate:
Qualora gli studenti, frequentanti e non, desiderino avere un quadro più chiaro in relazione a certi aspetti o argomenti, sono invitati a consultare:
per il periodo dinastico: M. Sabattini, P. Santangelo, Storia della Cina, Roma-Bari, Laterza, qualsiasi edizione;
per la Storia cinese dal Novecento ai giorni nostri: G. Samarani, La Cina Contemporanea (oppure, nelle edizioni precedenti: La Cina del Novecento), Torino, Einaudi, qualsiasi edizione;
in particolare, per il periodo dalla prima guerra sino-giapponese al 1949: P. Zarrow, China in War and Revolution 1895-1949, Routledge, New York, qualsiasi edizione.
La dinastia Qing regge l'impero dal 1644 al 1911 (si tratta dell'ultima dinastia imperiale); è una dinastia mancese (non cinese). A partire da fine XVIII secolo si avvia un periodo in cui emergono difficoltà importanti. I confini della Cina imperiale sono più estesi, specialmente a settentrione, rispetto alla a quelli della Cina contemporanea.
La popolazione cinese, ad inizio 1800, era di 295 milioni di persone. Nel 1839, anno di inizio della guerra dell'oppio, la popolazione ha raggiunto la cifra di 410 milioni.
Il fiume Giallo, a differenza di quello Azzurro, non è navigabile. Esso trasporta il loess, limo. Questo richiede costanti interventi statali di manutenzione a fronte di eventi di calamità.
La scrittura in forma ideografica appare pressapoco nel XXIII secolo A.C.; rispetto ad una scrittura alfabetica, essa richiede un inferiore livello di astrazione. E' interessante osservare che la filosofia cinese non conosce la metafisica, ma si concentra piuttosto sulla politica e la morale.
La civiltà cinese non conosce una dimensione di tipo razziale; ha sviluppato invece una posizione sino-centrica di tipo culturale, per cui la Cina si troverebbe al centro del mondo civilizzato. Tale sentimento si traduceva nel fatto che le relazioni internazionali si sono sviluppate nell'Asia orientale su base non paritaria, bensì sulla base di rapporti tributari. Missioni tributarie erano inviate a Pechino secondo un modello fortemente ritualizzato; i doni erano ricambiati con beni di ben più alto valore da parte cinese.
I mancesi adottano il Confucianesimo come ideologia imperiale. Confucio è l'italianizzazione di Kong Fuzi, un filosofo vissuto tra VI e V secolo A.C (contemporaneo a Socrate e Buddha Siddartha), che si è occupato principalmente di filosofia morale. Confucio ha vissuto in una fase di gravissima crisi politica: diversi regni iniziano a non riconoscere l'autorità del sovrano Zhou. A fronte di tale instabilità nascono diverse scuole filosofiche. La soluzione di Confucio è il ritorno ad un precedente periodo di pace; con la reintroduzione delle cariche del tempo e la formazione dell'aristocrazia attraverso lo studio dei testi del tempo. Si tratta di testi di ritualistica, musica, letteratura, divinatori, incisi su listarelle di bambù legate insieme. E' dunque fondamentale lo studio della storia così come della filologia, lo studio della corretta trasmissione dei testi.
“Io trasmetto non creo. Credo negli antichi e li amo.”
(Confucio)
I rapporti interpersonali per Confucio non sono mai paritari; è sempre necessario però che vi sia della benevolenza umana. Tale concezione pone donne e giovani in fondo alla scala sociale.
Quando prende forma la burocrazia imperiale, diventa fondamentale la formazione di tali burocrati. Essi si formeranno su testi classici confuciani. Si costituisce così un ceto sociale avulso dalla classe lavoratrice. Tale sistema sarà abolito nel 1905.
Nel 1600 in Inghilterra viene creata la prima East India Company. Compagnie di questo tipo vengono autorizzate a gestire in una condizione di monopolio i traffici con le Indie Orientali. Anche in ambito cinese vengono definiti dei monopoli commerciali; tuttavia gli obiettivi sono opposti: per l'impero cinese si tratta di un tentativo di circoscrivere il fenomeno, mentre per l'Inghilterra è uno strumento per massimizzare l'efficacia penetrativa economica. In questa contesto, la Cina esporta tanto ed importa molto poco.
Nel territorio del Bengala, intorno al XIX secolo, viene introdotta la monocultura dell'oppio, che trova nella Cina un importante importatrice; la bilancia commerciale inizia dunque a modificare il suo equilibrio. Il numero dei funzionari è inadeguato alle nuove necessità, si accentua dunque il fenomeno della corruzione. Nel 1839 viene nominato un plenipotenziario: Lin Zexu. Gli sono affidati vari incarichi: dalla limitazione del commercio alla disintossicazione dei dipendenti dall'oppio, così come la distruzione delle scorte d'oppio immagazzinate dalla Compagnia delle Indie Orientali inglese. L'Inghilterra reagirà con l'invio di truppe in Cina: questi eventi passano alla storia come le Guerre dell'oppio.
I trattati che chiudono le due guerre sono chiamati ineguali: si tratta infatti di trattati stipulati in una condizione di profonda disparità di forze in campo.
Nel 1860, a seguito di una serie di incidenti e scontri durati due anni, viene stipulata la Convenzione di Pechino; essa prevede tra l'altro la libera circolazione per le flotte straniere nella rete fluviale cinese così come l'esenzione dei dazi doganali per le merci straniere.
La triade è una società segreta con segue una politica anti-mancese.
La regione di Canton, inizialmente molto ricca, si trova ad essere impoverita in seguito all'apertura di altri porti al commercio internazionale. Dal 1851 al 1864 si verifica un'insurrezione antimancese guidata da Hong Xiuquan: la rivolta del Taiping; la dinastia mancese è infatti ritenuta incapace di gestire la situazione di crisi economica. La rivolta di Hong è a sfondo teocratico, egli infatti è anche entrato in contatto con un missionario protestante. Tale movimento presenta un'incredibile forma di sincretismo. La ribellione, pur essendo anti-mancese, non è anti-modernizzatrice, anzi vorrebbe introdurre le innovazioni occidentali. La rivolta arriva fino a Nanchino, che diverrà la capitale del Regno celeste della grande pace. Viene abolita la poligamia, il consumo di oppio, la “fasciatura” (pratica rivolta alla giovani ragazze), e vengono istituiti dei battaglioni anche femminili. Non è il governo centrale ad opporsi alla ribellione; si tratta invece di figure autorevoli locali, che ricevono l'incarico di reclutare degli eserciti locali. Viene dunque introdotta una tassa, lijin, sulle merci cinesi in transito. Si calcola che durante la ribellione la cifra dei morti sia stata di circa 20 o 30 milioni.
Esplodono anche delle rivolte in territori con un'importante componente di popolazione di fede musulmana.
Rmq: la componente millenaria è estranea alla tradizione confuciana, è evidente dunque il sincretismo religioso nel modellare la ribellione.
Tesi interpretative delle Guerre dell'oppio:
La Cina conosce delle forme di dominazione coloniale molto sottili, si parla anche di imperialismo informale.
Un gruppo di confuciani colti si convince della necessità di modernizzare la Cina attraverso l'introduzione delle novità occidentali; viene dunque fondato il Movimento delle cose d'oltremare (Yangwu). Credono che sia necessario mantenere la cultura cinese come base, introducendo come strumento la tecnica occidentale. Si propongono di assoldare dei tecnici stranieri, istituire degli uffici di traduzione e cominciare a costruite degli arsenali. Vengono dunque costruiti quattro grandi arsenali, di cui i più importanti sono a Shangai, Tianjin e Nanchino. Vi è la convinzione illusoria che mettere in moto un embrione di industria bellica cinese possa spaventare gli occidentali; tuttavia questi arsenali saranno sempre deficitari (ex. carenza di ferro cinese). In una prima fase, dal 1860 al 1872, vengono costruite navi e armi moderne.
Rmq: riflessione interessante tra tecnica e cultura: pensabile introduzione tecnica altra senza modificazione della cultura?
I funzionari si accorgono che gli stranieri presenti in Cina non rimangono confinati nei terreni a loro riservati (concessioni). E' forte infatti la tentazione di trovare profitto in territorio straniero. La seconda fase Yangwu è volta dunque ad recupero dal punto di vista economico e commerciale. Tuttavia anche su questo fronte si incontrano forti difficoltà; ad esempio gli occidentali sono desiderosi di mantenere il monopolio del sistema postale. Tale seconda fase termina bruscamente nel 1895 con l'affondamento della flotta cinese ad opera del Giappone; questo episodio segna anche la fine del movimento Yangwu. Questa sconfitta rende evidente ai cinesi colti la situazione di difficoltà della Cina. Il trattato che mette fine alla prima guerra sino-giapponese è quello di Shimonoseki, che viene firmato nel 1895. La Cina entra così nel periodo più grave della sua storia. Con il trattato viene riconosciuta dalla Cina l'indipendenza della Corea.
La Cina si trova ad essere incastrata in una serie di rapporti di dipendenza economica da paesi stranieri, senza esserne formalmente una colonia. Nei porti aperti, cominciano ad essere delocalizzate imprese straniere, che trovano mano d'opera a basso costo. La fascia costiera, dove si trovano i porti aperti, comincia a conoscere uno sviluppo importante nel settore dell'industria leggera; è netta la distinzione con lo sviluppo industriale dell'entroterra.
Le potenze globali, dopo il 1895, cominciano a dividersi informalmente la Cina in zone di influenza; in particolare: Germania, Inghilterra, Francia, Giappone, Russia.
Nel 1898 avvengono due avvenimenti senza un'apparente correlazione tra di loro.
L'imperatore Guangxu viene avvicinato da degli alti funzionari di formazione confuciana, il più importante dei quali è Kang Youwei. I funzionari espongono all'imperatore la situazione di inferiorità nei confronti del Giappone in cui si è venuta a trovare la Cina. Il Giappone sta portando avanti riforme di tipo istituzionale, mutuando aspetti istituzionali dalle potenze occidentali; ad esempio dotando il Giappone di una carta costituzionale. I funzionari propongono una serie di riforme di tipo amministrativo e istituzionale: la concessione di una costituzione, la ristrutturazione in senso moderno dei vari ministeri, la modernizzazione del sistema degli esami introducendo anche lo studio di nuove materie. L'imperatore acconsente: da metà giugno 1898 fino a metà settembre, egli firma centinaia di decreti in questa prospettiva.
L'introduzione verticistica di un numero così importante di riforme risulta problematica.
Yuan Shikai è un generale che comanda le truppe della Cina del nord. Egli avvisa l'imperatrice Cixi di ciò che sta avvenendo a corte. Essa torna a Pechino e condanna alcuni dei funzionari protagonisti della riforma.
Questo tentativo è ricordato come: 100 giorni delle riforme.
Nelle campagne dello Shandong (regione a rischio di esondazioni del Fiume Giallo), è un periodo di grave siccità che perdura da 20 anni. L'economia locale sta inoltre andando in rovina a causa della presenza di attività economiche occidentali: le ferrovie ad esempio mandano in rovina i trasportatori. La costruzione delle ferrovie non tiene conto neanche della presenza di cimiteri. Lo Shandong è la regione natale di Confucio; anche la presenza di numerose missioni non è ben vista.
Si costituiscono società segrete a sfondo millenarista: Gruppi per la giustizia e la concordia. Questi militanti praticano anche un'arte marziale; sono soprannominati boxers dagli inglesi. Credevano che tale arte marziale li proteggesse dalle pallottole. Si tratta di una rivolta xenofoba.
L'imperatrice dichiara guerra alle potenze straniere, che intervengono guidate dal Giappone. La sola Germania distrugge 40 città nella Cina del Nord.
Nel 1901, a seguito del protocollo di Pechino, la Cina deve pagare un'indennità enorme e cessare l'importazione di armi.
La Russia si fa carico della repressione della rivolta in Manciuria e si ritirerà molto lentamente da questa regione.
La lettura storiografica della Repubblica Popolare Cinese dell'episodio rintraccia un primo movimento di liberazione nazionale. Una lettura marxista invece identifica i boxers come reazionari perchè anti-modernisti.
Nel primo decennio del 1900, vengono avviate le cosiddette nuove politiche: riforme sulla falsariga di quelle proposte nel 1898. Le nuove politiche consistono in:
La maggior parte dei fondi per l'esercito confluiscono nell'ammodernamento delle truppe di Yuan Shikai.
Nel 1908, a poche ore di distanza, muoiono Cixi e Guangxu.
I funzionari del 1898 erano riformisti; in ambito intellettuale comincia a farsi largo l'idea che sia necessaria una rivoluzione per passare dall'impero alla repubblica.
Il più importante rivoluzionario repubblicano è Sun Zhongshan (Sun Yat-Sen in cantonese).
Si è formato a Honolulu e come medico a Hong Kong; è un ammiratore dei Taiping.
Tra fine 1800 e inizio 1900 cerca di organizzare nel Sud diverse insurrezioni, ancora nel modello delle società segrete.
Nel 1905 fonda la Lega giurata.
I tre principi del popolo sono:
Nella seconda metà del XIX secolo, dei cinesi in cerca di lavoro raggiungono la California. La comunità Wasp è molto diffidente nei confronti della comunità cinese, molto cauta. Viene notata una certa somiglianza fisica con gli indigeni americani. Il timore è dunque che i cinesi vogliano sovvertire il potere dell'uomo bianco.
Vengono così introdotte leggi anti-cinesi, volte ad evitare l'immigrazione cinese (1882 a livello nazionale). Quando in Cina arriva notizia di tali sviluppi, in Cina cominciano boicottaggi di merci americane: nel 1905 avviene il primo boycopt.
Il Giappone, tramite una serie di riforme istituzionali, aspira ad essere riconosciuto come una potenza moderna sul piano globale.
In Cina, diverse province secedono da Pechino e si autodefiniscono repubbliche. L'introduzione di tali nuovi termini (repbblica, partito) avviene tramite i termini giapponesi, il Giappone è infatti in anticipo su questo aspetto; fondamentale è la funzione degli studenti cinesi che studiano all'estero.
Il primo gennaio del 1912, a Sun Yat-Sen viene offerta la carica di presidente. Egli si rende però conto di essere molto debole, soprattutto sul piano militare. Egli è un medico e non ha una formazione confuciana di tipo classico. Sun comprende che è una buona mossa cedere la carica di presidente della repubblica al generale Yuan Shikai. Egli sarà il primo effettivo presidente della repubblica. Contemporaneamente, il giovanissimo imperatore Pu Yi sarà costretto ad abdicare; continuerà a vivere nella Città Proibita fino al suo allontanamento nel 1925.
La repubblica nasce debole anche sul piano del riconoscimento internazionale. Ad esempio l'Inghilterra riconoscerà la Repubblica Cinese solo in cambio della dichiarazione di autonomia del Tibet.
La nuova concezione di partito è vista negativamente, con un continuo rimando alle società segrete faziose. Il primo partito a vincere le elezioni è il Partito Nazionalista (Guomindang, GMD). Si tratta di un partito che discende dalla Lega giurata. Viene però assassinato il nazionalista Song Jiaoren, che doveva divenire primo ministro. A questo punto Sun torna il Giappone.
La base di sostegno di Yuan Shikai sono i governatori militari delle varie province.
Nel gennaio del 1915, il Giappone avanza le 21 richieste. Sono richieste che avrebbero trasformato la Cina in un protettorato Giapponese. Il Giappone pretese che queste richieste rimanessero segrete, tuttavia Yuan sceglie di renderle pubbliche. Questo genera una reazione delle potenze internazionali, che provoca un parziale ritiro delle richieste. La mossa del Giappone tuttavia suscita una forte reazione nell'opinione pubblica. In particolare, Chen Duxiu, un intellettuale rettore dell'università di Pechino, fonda la rivista “Gioventù Nuova”: è intesa come un vigoroso appello alla gioventù e come attacco alla cultura tradizionale. Viene attaccata la scienza tradizionale cinese, la moralità bigotta e l'impiego di una lingua scritta aulica in letteratura. Chen Duxiu sarà tra in fondatori del Partito Comunista Cinese e anche segretario generale.
Nel 1924, Yuan Shikai riporta in auge il culto di Confucio. Nel novembre del 1915, comincia a pensare ad una forma di restaurazione imperiale. I governatori locali delle province non vogliono ritrovarsi subordinati all'autorità centrale e sono contrari ad una restaurazione imperiale. La questione si risolve con la morte di Yuan Shikai nel 1916.
Con la morte di Yuan, comincia un periodo molto complesso della storia cinese. Si verificherà il collasso dell'autorità centrale e l'emergere dei signori della guerra. Si tratta o di governatori militari o di semplici banditi, ma anche di figure uscite dalle accademie militari: si tratta di profili molto differenti. Vi è un forte aumento della militarizzazione nelle campagne; queste truppe si fanno mantenere dai contadini taglieggiandoli, si tratta di eserciti parassitari.
Lettura testo sui War Lord, non ho capito quale
Sun Yat-Sen cercherà di creare un centro di attività politica nella regione di Canton.
Duan Qirui è il capo della cricca militare che domina la regione di Pechino.
Nel 1917 la Cina entra nella prima guerra mondiale. Questo significa che il signore della guerra della regione di Pechino entra in guerra, mandando più di 100.000 uomini in Europa.
La parte che segue sarà divisa in tre filoni: controllare
Mao Zedong è stato un grandissimo mediatore, non necessariamente il più radicale.
Nel partito nazionalisti non vengono effettivamente discussi i problemi, che sono nascosti da un velo di retorica.
Ad essere trascurata è la nascente classe imprenditoriale cinese; vengono infatti favorite le grandi multinazionali straniere. Dal 1930 al 1934 vengono organizzate cinque campagne militari per lo sterminio e annientamento delle basi comuniste nel sud. Vengono anche costituite le camice blu (o azzurre), come frutto di un avvicinamento alla Germania. Lo spionaggio si afferma nella società.
Vi è un tentativo di coniugare confucianesimo e modernità attraverso il movimento di vita nuova.
La fiscalità rimane sempre debole per non andare in contrasto con i signori della guerra. I fondi vengono raccolti attraverso l'emissione di titoli di stato, collocate solo ad esponenti di alto livello del mondo politico-militare.
Chang Kai-shek sposa in seconde nozze Song Meiling, che fu una figura significativa nel panorama politico della Repubblica di Cina.
inserire roba su rapimenti e cultura
Questa Cina nazionalista non è un paese sovrano: ad esempio per quanto riguarda i dazi doganali d'importazione.