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storia_dell_arte_buddhista_2022_23

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Storia dell'arte buddhista 2022-23

Programma

Il corso sarà dedicato alla rappresentazione del Buddha in Cina e in Giappone. Il tema sarà affrontato a partire dal dibattito sulla genesi dell'immagine antropomorfa del Buddha in India, si svilupperà con la discussione delle ipotesi sulle modalità di trasmissione dell'icona in Cina e in Giappone e si concentrerà sulle rappresentazioni del Buddha storico, di Maitreya e di Amitābha attraverso l’analisi di numerosi esempi della scultura e della pittura elaborati tra il V e il XV secolo in Cina e tra il VI e il XIV secolo in Giappone.

  • Introduzione agli argomenti del corso, presentazione della bibliografia e informazioni relative alle modalità d’esame e agli appelli previsti.
  • Introduzione metodologica: iconografia e iconologia applicati all’arte dell’Asia meridionale e orientale.
  • L’IMMAGINE DEL BUDDHA - La questione dell’aniconismo.
  • La rivoluzione iconica: la comparsa dell’immagine antropomorfa del Buddha nell’arte del Gandhāra e di Mathurā.
  • L’immagine del Buddha storico in Cina e in Giappone.
  • BUDDHA e BODHISATTVA. Da Śākyamuni a Maitreya: culto e rappresentazioni del Buddha futuro dall’India alla Cina.
  • BUDDHA COSMICI e TERRE PURE. Introduzione
  • Il culto di Amitābha e la rappresentazione di Sukhāvatī in Cina.
  • Lo sviluppo del culto di Amitābha in Cina
  • Il culto di Amitābha e l’iconografia della terra pura in Giappone.
  • Lo sviluppo dell’iconografia amidista in Giappone: il raigō.
  • Temi iconografici correlati all’iconografia amidista
  • Culto e rappresentazione di Vairocana nel periodo Tang e Nara.
  • ICONOGRAFIA BUDDHISTA in ASIA ORIENTALE. Temi iconografici Chan/Zen
  • Dal Buddha ai patriarchi
  • Riepilogo dei temi trattati ed esercitazioni

Esame

L'esame è orale e consiste in una verifica delle conoscenze acquisite durante il corso

attraverso il commento di alcune immagini tra tutte quelle presenti nei testi in programma e

della capacità di esporre sinteticamente e criticamente gli argomenti affrontati nel corso sulla base del contenuto della bibliografia d'esame e dei materiali didattici forniti. La valutazione sarà pertanto fondata su: - capacità di commentare le immagini, ossia la capacità di identificare, datare e contestualizzare le opere illustrate; - padronanza dei contenuti; - capacità di sintesi e di analisi dei temi e dei concetti; - capacità di esprimersi adeguatamente e con il linguaggio appropriato alla materia trattata.

Testi e bibliografia

  • P. Mitter, Indian Art, Oxford, Oxford University Press, 2001. [selezione dal volume]* p. 20 (“The Buddha

Image controversy”) e pp. 23-26.

  • D. Patry Leidy, The Art of Buddhism, Shambala, 2009, pp. 9-55.
  • M. Taddei, “Some Reflections on the Formation of the Buddha Image”, in G. Verardi e A. Filigenzi (a cura

di), On Gandhāra, Napoli, Università degli Studi di Napoli, 2003, pp. 593-607.

  • N. Celli, “All'alba dell'arte buddhista in Cina. Nuove proposte interpretative sull'icona del Buddha in

meditazione”, in M. Abbiati e F. Greselin (a cura di), Il liuto e i libri, Venezia, Edizioni Ca' Foscari, 2015, pp. 205-220.

  • Wu Hung, “Reborn in Paradise: A Case Study of Dunhuang Sutra Painting and its Religious, Ritual and

Artistic Context”,Orientations, 23, 5, 1992, pp. 52-60.

  • Mizuo Hiroshi, “Representations of Raigō in Buddhist Art”,Japan Quarterly, 17, 1, 1970, pp. 51-57.
  • Helmut Brinker, “Shussan Shaka in Sung and Yüan Painting”, Ars Orientalis, Vol. 9, 1973, pp. 21-40.
  • Qing Chang, “The Budai Maitreya and the Group of 18 luohans”, Southeast Review of Asian Studies, 32,

2010, pp. 22–47.

  • D. Wong, “Maitreya Buddha Statues at the University of Pennsylvania Museum”,Orientations, 32, 2, 2001,

pp. 24-31.

  • D. Wong, “Four Sichuan Buddhist Steles and the Begeinnings of Pure Land Imagery in China”, Archives of

Asian Art, vol. 51, 1998/99, pp. 56-79.

  • R. Thorp & R.E. Vinograd, Chinese Art and Culture, Upper Saddle River, Pearson, 2006, pp. 201-3.
  • P. Mason,History of Japanese Art, Upper Saddle River, Pearson, 2004 (2a ed.).[selezione dal volume]* pp.

57-87; 141-149; 205-212.

  • TUTTE LE IMMAGINI SONO OGGETTO DEGLI ESAMI
  • Slide e appunti delle lezioni

Lezioni

Analisi iconografica e iconologica

ANALISI ICONOGRAFICA

  • Momento preiconografico: Considera l’opera nei suoi elementi formali (identificazione del soggetto primario)
  • Momento iconografico: Identifica il soggetto specifico dell’opera (soggetto secondario) per mezzo degli attributi che lo qualificano

ANALISI ICONOLOGICA

  • Interpretazione del significato dell’opera
  • Metodo d’indagine basato sulla sintesi che indaga la genesi e il contenuto dell’opera
  • L’opera d’arte come sintomo di un particolare contesto storico-culturale

Esempio: la nascita del Buddha, India, Gandhāra, II-III sec.

METTERE FOTO

Cosa vediamo rappresentato?

Analisi iconografica:

  • studia gli aspetti caratteristici e mette in luce gli elementi distintivi della rappresentazione, consentendo di riconoscere il medesimo tema in altre rappresentazioni
  • studia la persistenza della formula iconografica per questo soggetto attraverso l’analisi della ricorrenza della medesima formula; osserva l’eventuale ricorso a tipi

iconografici preesistenti (il tipo della yakṣī)

  • rileva i cambiamenti iconografici nel tempo e nello spazio in relazione al soggetto raffigurato

(cambiamento della posizione di Mayadevi; cambiamento della posizione del bambino, ecc.)

Perchè lo hanno rappresentato cosi?

Analisi iconologica:

  • Studia e spiega il perché di una certa rappresentazione: ovvero per quale ragione la nascita del Buddha viene raffigurata in un certo modo indagando il sistema di valori di cui le immagini sono portatrici
  • Spiega le ragioni della persistenza di una formula, o del suo abbandono, o cambiamento alla luce dei cambiamenti nell’orizzonte culturale di riferimento

Erwin Panofsky, Studies in Iconology, Oxford, Oxford University Press, 1939.

esempi di persistenza nel tempo e nllo spazio di una formula iconografica

mentre in Cina c'è una traduzione della formula in chiave della propria cultura (esempio nascita non dal fianco sinistro, ma dal fianco destro)

Glossario dell'arte Buddhista

Fonte1)

  • anda ovale o uovo, la calotta dello stupa
  • ayaka proiezione decorata a cinque pilastri Amaravati
  • Bodhisattva una persona che è sul percorso verso la bodhi ('risveglio') o il divenire Buddha
  • caitya Sala di preghiera absidale
  • citra figura o dipinto
  • dana dare senza riserve agli altri come forma di merito religioso
  • gavaksa finestra ad arco o a ferro di cavallo in un caitya
  • hinayanaè un termine sanscrito che significa letteralmente “veicolo piccolo / carente”. Il termine è applicato collettivamente ai Śrāvakayāna e Pratyekabuddhayāna, percorsi del Buddismo. Questo termine è apparso intorno al I o II secolo. Hīnayāna era spesso in contrasto con Mahāyāna, che significa “grande veicolo”.
  • jataka le vite precedenti del Buddha umane e animali
  • mahayana si riferisce anche al percorso del bodhisattva che si sforza di diventare un Buddha completamente risvegliato (samyaksaṃbuddha) a beneficio di tutti gli esseri senzienti
  • mudra un gesto simbolico delle mani che in varie religioni viene usato per ottenere benefici sul piano fisico, energetico e/o spirituale. Le mudra sono utilizzate nella pratica yoga come completamento di alcuni asana (posizioni) durante le fasi meditative. Le mudra vengono usate molto nel buddhismo tibetano, anche sotto forma di movimenti, gesti, danze che vanno a completare tecniche, pratiche e meditazioni atte al raggiungimento dell'illuminazione.
  • naga sono un'antica razza di uomini-serpente presente nella religione e nella mitologia vedica e induista.
  • parinirvāṇasinonimo della estinzione di un Buddha o di un maestro illuminato.
  • pipal Albero dell’India di maestose proporzioni (lat. scient. Ficus religiosa), chiamato anche «albero della chiaroveggenza», perché, secondo la tradizione, Buddha avrebbe dimorato sette giorni in meditazione alla sua ombra, per cui è considerato sacro e venerato dai buddisti, che usano piantarne alcuni esemplari nelle vicinanze dei loro templi
  • pradaksina indica una circumambulazione con la quale i fedeli manifestano la venerazione ad una divinità. Pradakshina significa a destra.
  • sangha ordine monastico
  • stupa è un monumento buddhista, originario del subcontinente indiano, la cui funzione principale è quella di conservare reliquie.
  • tirthaè un termine della lingua sanscrita che significa “attraversamento, guado”, e si riferisce ad ogni posto, testo o persona santa.In particolare si riferisce al pellegrinaggio, a siti e luoghi sacri nell'induismo e nel giainismo
  • tirtha porta ad arco
  • triratnan el Buddhismo si intendono il Buddha, il Dharma e il Saṃgha, talora indicati anche come Triplice Gemma o Triplice Rifugio o Tre Tesori. I Tre Gioielli sono gli elementi a cui ricorrono per trovare rifugio i buddhisti, che li considerano le principali guide spirituali
  • vihara un ritiro per suore e monaci
  • yaksa/yaksi nomi maschili e femminili per esseri per metà demoniaci e per metà divini della mitologia indiana. Sotto forma di spiriti, erano considerati abitatori di monti, rocce o alberi. Verso gli uomini essi possono essere sia benevoli che dispettosi, se non anche minacciosi.

L’arte buddhista in India tra I sec.a.C. e I sec. d.C.

PERIODI DELL’ARTE BUDDHISTA IN INDIA CONSIDERATI DURANTE IL CORSO:

  • Dinastia Maurya (323-185 a.C)
    • Aśoka(268-232 a.C.)
    • Promozione del buddhismo
    • Attività di propaganda (concili, editti, distribuzione delle reliquie)
    • Inizio dell’attività artistica (architettura monumentale: stūpa)
  • Periodo Śuṅga (II-I sec. a.C.)
  • Periodo Kuṣāṇa (30 d.C.-III d.C.)

mettere cartine

Le più antiche testimonianze dell’arte buddhista in India:

  • monumentali: stūpa (dinastia Maurya, III sec. a.C.)
  • rilievi figurativi sulle balaustre degli stūpa: a partire dal I sec. a.C.

struttura di uno stūpa:

I più antichi stūpa rimasti:

  • Sāñcī, Madhya Pradesh
  • Bhārhut, Madhya Pradesh
  • Amarāvatī, Andhra Pradesh

mettere cartina

I più antichi stūpa rimasti (con repertorio figurativo buddhista):

  • Stūpa di Bhārhut (II sec. a.C.), decorazione: 80 a.C.
  • Stūpa 1 di Sāñcī (III secolo a.C.), decorazione: 20-30 d.C.
  • Stūpa 1 di Amarāvatī (III sec. a.C.), decorazione: dal I a.C. al III d.C.

Balaustra di Bhārhut, I sec. a.C., Indian Museum, Kolkata immagine

La più antica arte figurativa buddhista e la controversia sull’aniconismo

museo arte orientale di Torino, la prof sta due giorni, due possibili transh 12.00-13.30 e 14.00-16.30, bisogna prenotarci in anticipo e poi confermare, le date che sta pensando 29-30 marzo ancora da confermare, se no bisogna andare verso maggio.

lezione precedente hanno fatto gli stupa più antichi su territorio indiano, analisi di una stupa cosa è e dove sono le rappresentazioni artistiche. Due momenti distinti stupa fisici e stupa decorati

hantiton mettere in dubbio fase aniconica, critiche, dibattito intorno a questo tema. Buddha mai antropomorfo ma rappresentanto con caratteri simbolici, un solo simbolo, composizione di più simboli, scelta consapevole dell'utilizzo del simbolo, molteplicità di significati e di valori (esempio l'albero ha una stratificazione di significati, altro esempio è la ruota), chi dice che non sono scene di vita del buddha, ma celebrazione di luoghi, non narrazione dell'episodio, ma riproposizione teatrale di un'evento, ma la smongola non spiega e trascura caratteri base di lettura iconocistica. i rilievi antropomorfi la hantinton non dice quelli sono solo culti del luogo e quindi è incoerente.

stupa 1 di sanci

quello sulla sommità della collina, tale documento serviva alla comunità dinastica come luogo di culto, foto ingresso che permetteva l'entrata al camminamento e alla deambulazione della base. Luogo particolarmente caro perchè conserva effettivamente le reliquie del Buddha, stupa dharmaragica, ovvero stupa del signore del Dharma, quindi del Buddha, ma anche del sovrano Ashoka, ovvero protettore del Dharma. Ampliato più volte, creato corridoio per la circumbalzione sopra la base per essere a contatto diretto con lo stupa. triplice architrave, rilievi nelle formelle quadrate dei pilastri, estremamente ricco di immagini

stupa 2

esiste ma non ne parliamo troviamolo

torana o portale monumentale foto dettaglio, dire di più

la calotta emisferica

lastre di arenaria per coprire i mattoni e dare idea di guscio d'uovo. origine ammasso di pietre poi trasformazione in monumento atttraverso forme geometriche regolari, arenaria giallo paierino delle colline vicine

la discesa dal cielo dei 33 dei stupa 1 di sanci

l'alberi sono 4 due identici che poggiano su una base, ovvero su un trono vuoto che quindi evocano l'idea del Buddha, alla base c'è qualcosa di più grande del trono, il changrama striscia di terra per evocare tutte le scene in cui il Buddha si muove, come appunto la discesa del Buddha.

abbiamo la musica che accompagna gli eventi soprannaturali

estatica contemplazione

mondo degli dei poi mondo terreno degli umani attraverso una simbologia proprozionale, dei più grandi, uomini più piccoli

comunità di persone che seguono le tradizioni antiche e abbiamo un dibattito con il Buddha che riesce a convertirne alcuni che diventano discepoli. Ad un certo punto, il fiume locale, nayrania si ingrossa e straripa, allagando tutto il territorio rischiando di distruggere il villaggio, i devoti convertiti non vedono Siddharta, sbam è li in mezzo al fiume che cammina sulle acque e si affrettano a prendere un barchino per raggiungerlo e salvarlo e lui è super scialla

alberi di vario tipo, acqua sta arrivando alle chiome di essi, sapiente incisione, acqua non è solo rappresentata attraverso le ondine, ma viene modellato lo spessore del rilievo, scene animali, foglie di loto, coccodrillo e poi in mezzo alla piena che si vede come rilievo e barchino con i 3 seguaci del buddha, croccia, capelli lunghi e barba che sono asceti e non vedeno il buddha che è un parallelepipedo di pietra nel mezzo che allude al camminare sull'acqua, gli altri in basso dicono wow sei fortissimo, c'è albero diverso con trono quindi indica che che è ritornato sulla terraferma, l'albero non è uno qualsiasi perchè è inghirlandato in simbolo di omaggio.

ci sono anche scimmie, scena molto vivida, cankrama passeggiata, camminata

la scena si cammina il buddha cammina sulle acque

in alcune scene hantinton ha ragione, ovvero no scene di narrazione,ma celebrazione dei luoghi, foto di ruota centrale di taglio sul trono nell'architrave con il cankrama, ma non è una scena della vita, celebrazione del pellegrinaggio del primo sormone, numerose gazzelle che ricordano quelle del parco dove ha realmente tenuto il sermone, moltitudine di persone che va in quel luogo,

il sermone vero e proprio è con 5 persone non con una folla, qui siamo nel palco delle gazzelle, scena di culto.

alcuni mettono delle ghirlande sulla ruota proprio ad indicare la pellegrinazione

foto dettaglio

foto grande partenza cercare analisi Veija

Stupa di Amaravati

rimasto poco c'è solo la base no parte sferica, però abbiamo musei pieni di decorazioni, lastre di pietra calcarea tipica della zona

lavori dal 1 sec a c fino al 3 d c e c'è una linearità di immagini per vederne la processualità storica

foto scena illuminazione

albero con foglia a forma di cuore, ficus religiosa, albero di pipal, l'albero sotto il quale si è seduto e dove il fra ha raggiunto l'illuminazione

balaustra quadrata che circonda l'albero che distingue spazio profano da uno sacro

trono vuoto

base con poggiapiedi e impronte

parasole che penzonlano ghiralde piu due parasoli ai lati

ci danno l'idea di un corpo fisico seduto, momento subito dopo l'illuminazione del Buddha. Subito dopo due dei indra e brakma sono arrivati e gli chiedono di parlare e di dire cosa aveva scoperto

i due parasoli ai lati sono i due divinità come in gandhara che ci sono sia fisicamente che in forma di albero

rivoluzione iconica siamo al passaggio tra rapprasentazione aniconica a rappresentazione umana

nascita del buddha 2 sec d c

tutta l'india è fuori aniconica, qua permane ancra, mayadevi che partorisce e ci sono impronte dei piedi, raccolto dai 4 dei dello spazio e c'è il treno

3 sec d c abbiamo rappresentazione della fuga, cavallo, geni che sorreggono gli zoccoli, abbiamo visto di sbiego la porta di un palazzo un dhorona, senzo dinamico

bharut

sanci

amaravati c'è senso plastico, tondo pare lavorato a traforo, vortice di movimento, tutti si muovono tranne lui, perfettamente centrato e perno di questo cerchio, non è rapito dal vortice della vita, unico ad avere aureola poi parasole

riassunto su arte aniconica e su le due posizioni, abbiamo su jstor i primi articoli del dibattito

fondazione regno e impero kushana a cavallo tra india nord occidentale e odierno pakistan, afghanistan, parte dell'india politica

piana gangetica e il suo fulcro, territorio multietnico e multilinguistico, buddhismo mette radici 1- 3 sc d.c

perchè il budhismo si diffonda tantissimo? stabilità politica del territorio e negli stessi secoli abbiamo altre due realtà stabili, l'impero cinese Han e l'impero romano, pacificazione, abbiamo i parti ma fanno il culo a strisce, favorisce i commerci tra le 3 superpotenze e sia a livello locale, classe mercantile egemone che sosteneva il buddhismo, quindi finanziare e sponsorizzare la comunità monastica, vita del supporto della comunità laica monasteri non in centro città, ma vicini

i sovrani kushana no buddhisti, ma sostenevano la diversità religiosa, erano iranici

gandhara e mathura si sviluppano le ricerche per dare forma antropomorfa dell'illuminato

valle del peshawar attuale pakistan, varie botteghe, officine artigiane, mathura è un sito, lunga tradizione artistica e quindi centro d'arte. Perchè qui? erano i siti sia della capitale estiva e invernale, presenza di corte porta presenza di artisti

2 sec d.c sono i prodotti finiti abbiamo saltato 150 anni di prove

buddha come mahapurusa, grande essere, quindi grande uomo che ha fatto percorso di spirituale andando al di là dei confini spaziali della finitezza dell'essere umano, qualcuno che ha vinto la morte, non è un uomo comune, non è un dio, ma non è più un uomo comune, problema della rappresentazione, dare forma a un'esperienza della trascendenza dei limiti

specialità attraverso dei segni sul corpo, segni della predistinazione, essere umano già molto dotato, vite precedenti al top del top, 32 segni speciali principali 80 segni secondari

alcuni sono rappresentabili, ruote sulle palme e sulle piante, alcune non rappresentbaili la voce del ruggito come un leone, alcune dai non facciamole come la lingua lunghissima

le scuole partono da un comune mortale e rappresentano questi segni speciali e molti ne hanno in comune, uno le due scuole divergono

due segni più importanti sono

urna piccola protuberanza tra i soppraccigli

usnisa protuberanza cranica o turbante è lì che si discosta, bernoccolo o capelli lunghi raccolti ovviamente do un valore diverso

foto immagini di segni straordinari

esteticamente non erano magnifico, scavo stratigrafico, 50 d. c. abbiamo delle immagini con la protuberanza cranica (il risultato cambia perchè è esteticamente più bello)

foto di immagini con calotta cranica deformata, area dello swat

poi camuffamento di uno chignon, perchè abbiamo anche dei contatti con il mondo provinciale romano, classico, recepisce suggestioni stilistiche

fare differenza tra le due figure

abbilgiamento principesco vs abbilgiamento ascetico

pscifisiologia del mondo antico indiano, canale energetico parallelo alla spina dorsale, ci sono delle porte, varie centri, aprirsi a nuovi livelli di coscienza e consapevolezza, nel prebuddismo l'energia si raccoglieva nella testa, apertura ultimo centro è l'urna, piena cosapevolezza della condzione umana, nella tradizione bhuddista, l'energia va oltre la testa, si va oltre i limiti psicofisici umano, fora la testa e la deforma, colui il quale ha la testa forata, buddha come yoghin, praticante di yoga, radunare, far convergere l'energia

grande sovrano vs grande yogin

le due scuole dialogavano tra loro??

La prima arte buddhista indiana che si osserva nei siti di Bharhut, Sanci e Amaravati è narrativa e rappresenta la vita del Buddha storico e le sue nascite precedenti (jataka). Durante questa prima fase (I sec. a.C.-50 d.C.), il Buddha non è rappresentato in sembianze antropomorfe, ma si allude alla sua presenza attraverso il ricorso a simboli (trono vuoto, parasole, albero, impronte)

La magioranza degli studiosi è concorde nel riconoscere l'intenzonalità di questo aniconismo, ma diverse sono le spiegazioni che, in passato, sono state indicate (preclusione canonica, avversione per la raffigurazione umana dell'illuminato. Altrettanto condivisa è l'idea che non si possa associare la fase aniconica con il buddhismo Hinayana e quella iconica con il Mahayana. Recentemente Susan Huntigton ha sostenuto l'inesistenza di un periodo aniconico nell'antica arte buddista dell'India aprendo un dibattito sulla questione.

Susan Huntington rifiuta l'ipotesi dell'orientalista francese Alfred Foucher del 191 secondo cui le prime immagini del Buddha erano aniconiche, ovvero non rappresentate in forma umana, poiché le immagini del Buddha sono menzionate nella prima letteratura buddista. Quindi lo stupa, la ruota e l'albero pipal nei primi stupa non erano rappresentazioni simboliche della vita del Buddha, ma semplicemente delle reliquie adorate nei luoghi di pellegrinaggio. Vidya Dehejia, che non è d'accordo, sostiene che emblemi come lo stupa non sono semplici reliquie. A causa della loro capacità di riferimento multiplo, servono a ricordare allo spettatore le fasi della vita del Buddha, nonché i luoghi in cui si sono svolti questi eventi. Mentre la Huntington ci convince che un certo numero di istanze dell'albero pipal, la ruota nello stupa di Sanchi rappresentano il culto delle reliquie, le scene seguenti suggeriscono fortemente episodi biografici: la fecondazione divina di Maya, la madre di Gautama, la partenza di Gautama da casa (raffigurata a Sanchi dal 'cavallo senza cavaliere', ma il Grande Stupa di Amaravati mostra sia un primo rilievo con il cavallo senza cavaliere che uno successivo con il Buddha a cavallo); e il Buddha che cammina sulle acque del fiume Nairanjana. Sarebbe davvero curioso se i primi buddisti adorassero le credenze del Buddha ma non lui stesso, il cui carisma personale aveva commosso migliaia di persone. Tuttavia, l'assenza dell'immagine del Buddha a Sanchi rimane un mistero sconcertante.2)

Quindi, due principali posizioni:

  • Susan Huntington dice che non è esistita una fase aniconica, semplicemente la figura del Buddha non è rappresentata nelle scene di Bharhut o Sanci perchè queste non illustrano episodi della vita del Buddha, ma rappresentano luoghi sacri o la celebrazione di quegli eventi da parte dei pellegrini in visita ai luoghi sacri. Lo dice in Early Buddhist Art and the Theory of Aniconism
  • Vidhya Dehejia dice che la fase aniconica c'è stata e corrisponde all'epoca in cui si riteneva che il Buddha, avendo trasceso la dimensione umana, non potesse essere rappresentato in quella forma, ma fosse più efficacemente evocato da simboli. L'antica arte buddhista indiana si caratterizza per un linguaggio fatto di segni dal significato polivalente. Lo dice in Aniconism and the Multialence of Emblems

La rivoluzione iconica: la comparsa dell’immagine antropomorfa del Buddha nell’arte del Gandhāra e di Mathurā.

La rappresentazione della forma umana del Buddha, è uno degli sviluppi più enigmatici del buddismo, ha cambiato il corso dell'arte narrativa in India. Quando gli archeologi europei trovarono le prime immagini del Buddha di ispirazione classica a Gandhara, nell'India nord-occidentale, nel 1830, le associarono agli indo-greci che governavano la regione nel I secolo a.C. La scoperta ha portato Foucher a concludere che l'immagine del Buddha sia stata inventata dai greci, provocando così una rivoluzione artistica in India. La sua conclusione derivava dalla sua argomentazione che a Sanchi e in altri primi siti il ​​Buddha era rappresentato simbolicamente. Questa affermazione fu contestata nel 1926 dallo storico dell'arte nazionalista Ananda Coomaraswamy, che citò una diversa serie di immagini del Buddha prodotte nello stesso periodo a Mathura. Come ha mostrato, questi sono stati ispirati dal culto paksa indigeno che doveva poco all'arte classica occidentale. Tuttavia, la ricerca moderna ha superato tali spiegazioni puramente stilistiche dell'immagine del Buddha, sebbene la data della sua origine continui ad essere oggetto di accesi dibattiti. Per seguire le implicazioni delle ultime ricerche, dobbiamo esaminare la storia del periodo. Dopo la disgregazione dell'impero Asoka nel II secolo a.C., le dinastie regionali vennero alla ribalta, mentre i diversi centri del buddismo giocavano in importanza, in particolare Gandhara nel nord- ovest. Sin dai tempi della conquista persiana le fortune di Gandhara erano state intrecciate con quelle di Battria (la regione tra l'attuale Afghanistan e il Tagikistan)3), un'area commopolita popolata da persiani, greci, sciiti e parti. Dopo la caduta dei Maurya, i successori di Alessandro governarono per un po' il Gandhara. Il re indo-greco Menandro (140-110 a.C.) era quasi certamente un buddista, come suggerito dai famosi Discorsi di Menandro.

L'arte ellenistica seguì le orme di Alessandro dall'Asia Minore attraverso l'Iran fino all'Asia centrale, raggiungendo Gandhara sotto i governanti indo-greci. Non solo gli ordini classici sono stati fatti negli edifici di Taxila, la capitale del Gandhara, ma esempi delle arti minori del mondo classico - tavolozze di pietre, monete d'oro, gioielli, gemme incise, calici di vetro e figurine si sono riversati nella regione nel scia del commercio romano. La regione importava lacca cinese e avorio dell'India meridionale con uguale entusiasmo. Inoltre, la figura in avorio di Pompei mostra che anche il commercio scorreva verso ovest. Lo storico romano Plinio il Vecchio si lamentò amaramente del prosciugamento dell'oro di Roma a causa di una bilancia commerciale sfavorevole con l'India. Nel I secolo d.C., la regione passò sotto il dominio dell'impero Kushan. Il vasto territorio di Kanishka (478-101 d.C.), che copre un'area da Mathura nell'India centro- settentrionale attraverso Gandhara-Bactria fino ai confini della Cina, ha contribuito a diffondere il buddismo. Kanishka, il suo più grande sostenitore dai tempi di Asoka, divenne famoso come patrono dell'intellettuale buddista Asvaghosha. Kanishka ha convocato il quarto Consiglio buddista in Kashmir ed è stato associato a uno dei più grandi stupa dell'Afghanistan.

La reputazione di Kanishka come buddista e il suo commercio con Roma hanno portato gli studiosi a credere che il Buddha Gandhara abbia avuto origine nell'impero Kushan e fossero di ispirazione romana. Sebbene alcuni studiosi revisionisti ora credano che i Buddha Gandhara ellenistici siano stati i primi ad essere creati, già nel I secolo a.C., fu solo nell'impero di Kanishka nel I secolo d.C. che si trova un gran numero di icone di Buddha. Durante il regno di Kanishka, una tradizione buddista alternativa sorse a Mathura, un grande centro religioso. Una delle prime immagini di Buddha trovate qui fu quella dedicata dal monaco Bala. Gandhara e Mathura, finora considerati culturalmente nemici l'uno dell'altro, apparvero all'interno dello stesso impero

Se entrambe le immagini del Buddha Gandhara e Mathura sono state create nell'impero Kushan, come possiamo allora spiegare il passaggio dalla fase aniconica a quella iconica? Alcuni studiosi vedono l'apparizione dell'icona del Buddha nei cambiamenti dottrinali che seguirono l'ascesa del Buddismo Mahayana (la dottrina del Grande Veicolo) durante il regno di Kanishka. Il rispetto per il Buddha come colui che ha mostrato la via della salvezza è stato respinto dai mahayanisti a favore del Bodhisattva (il futuro Buddha), che ha posticipato il proprio nirvana per il bene dell'umanità sofferente. Ci sono tuttavia obiezioni all'ipotesi che questa dottrina della figura del salvatore ha dato origine all'icona del Buddha.4) Il Buddha era adorato quasi tutta la sua vita. Inoltre, Bala, menzionato sopra, era un monaco Hinayana, una setta fino ad allora ritenuta ostile al culto delle immagini. Ancora più interessante è il fatto che la maggior parte dei primi monaci e monache erano sponsor di immagini (Bhakti) intorno al I secolo d.C., con la sua enfasi sulla salvezza personale, deve aver incoraggiato l'uso delle icone. Infine, il concetto di regalità divina prevalente tra i Kushan può aver incoraggiato l'immagine del Bodhisattva come figura principesca. Gli scultori Kushan stabilirono chiare convenzioni iconografiche per il Buddha e il Bodhisattva e per i loro mudra (linguaggio dei gesti delle mani), uno dei quali centrale è il dharmacakra5) pravartana (il primo sermone, simboleggiato dal giro della ruota della Legge). Gandhara ha anche avviato una nuova modalità narrativa, impiegando “il momento congelato” dell'arte occidentale che si basava su accuratezza anatomica, profondità spaziale e scorcio. Un uso piuttosto sorprendente dell'anatomia occidentale si trova nella rappresentazione del Buddha scheletrico, la cui emaciazione era il risultato del suo ascetismo prima della sua illuminazione. Bisogna ricordare, tuttavia, che Gandhara fece solo un uso selettivo dell'illusionismo occidentale, fondendo elementi ellenistici, romani, indiani e parti. In contrasto con l'illusionismo gandhariano, Mathura sviluppò una modalità narrativa “abbreviata” alternativa per rappresentare la vita di Buddha.6)

L'immagine del Buddha storico in Cina e in Giappone

stabilità politica porta alla stabilità commerciale nelle vie della seta. Non c'è la voglia di evangelizzare, ma sono i mercanti neoconvertiti, gente di frontiera che si portadietro le immagini di culto e i rudimenti della dottrina. fine della spiegazione lenta e progressiva, in realtà rapida subito in Cina perchè nucleo commerciale. Questo errore sullo sviluppo del pensiero buddhista lo hanno trasposto anche per l'arte e quindi progressiva e lenta diffusione, se ci sono dei cambiamenti è per l'ibridazione. confrontare con gli appunti su pensiero,

2 tracciati sett e med

centri prima piccoli, poi più grandi e quindi sviluppo di centri monastici che posono essere mantenuti, ci sono oasi commerciali e i pallini neri sono monasteri

per molto tempo si è ritenuto come inizio a yungang tra il 5 sec, grotte scolpite, complesso rupestri

confronto buddha grande distanza

differenze di composizione, indiano più naturalistico e quello cinese più geometrico, non sono a tutto tondo, parallalepipedo con rilievo abbozzato per le gambe. la scultura in pietra non è nelle corde della cultura cinese

esempio di immagini in piedi

in asia centrale non ci sono sculture perchè erano di piccoli e non ci sono rimaste, ma ci sono arti completamente diverse da quelle in Cina e quindi non si spiegano

si trovano immagini di bronzetti dorati datate in territorio cinese e il conseguente arretramento dell'esordio dell'arte buddhista in Cina però non è sufficiente a spiegarci

buddhabronzo d'orato harvard art museum cambridge museums

baffi, fiamme

varie datazioni proposte è più indiana delle altre, le spalle, la postura delle mani, pundra rhie dice che è il primo bronzetto che i cinesi hanno realizzato perchè segue che l'arte buddhista in cina si è sviluppata prima del 5 sec

quella in alto a cento è molto più naturalistica la piega del tessuto però il problmea è come si fa a spiegare il passaggio da quello in stile indiano a quello del 338?

noi non vediamo le cose, riconosciamo le cose e quello che non riconosco non le vedo

in realtà possiamo vedere delle similitudini tra quello dei baffi e quello dei baffi più cinese, ma stanno cambiando le mani, invertiti l'ordine delle mani,

buddha quello ad harvard è davvero cinese? o è stata importata dai territori di frotiera indiana e quindi uno dei primi modelli per i cinesi. o Prodotta in cina a partire da un modello in cera e argilla in pietra

vari buddha con seggiolo piatto in avanti e curvato dietro vediamo una progressiva semplificazione

vari successioni di modelli e le mani diventano un casino, semplificazione progressiva ora così si spiega del 338, il gesto diventa un educato della cultura cinese, il trono è una pedana di gusto cinese, tali mani sono esposte adesso, di solito scompaiono nelle maniche

immagine di mezzo uomo mezza donna perchè destra uomo sinistra donna

come il sogno di mayadevi

nel mondo cinese stendardo di seta mawangdui hunan il lato sinistro è il sole, il maschile il lato destro la luna e la femminilità

stendardo di seta e linyi

tombe matrimoniali daton pedana con marito a sinsitra e moglie a destra divisione sessuale.

nascita del buddha con l'inversione dalla manica sul lato sinistro

yangang donatori maschi a sinistra e donne a destra li riconosciamo per l'abbigliamento

ideam suli altari buddhisti

in qaulche rara occasione posizione corretta ma con sinistra su destra, poi di piatto etc anche nelle scykture di pietra

quando rifaranno le figure in maniera corretta è perchè iniziano a trdurre testi arrivati tantrici, bisogna non solo meditare bene, ma partecipare con il corpo

modello cinese diventa modello per la corea e il giappone, discorso buddhista è quello cinese

ad un certo punto si passa ad altre elaborazioni contemporaneamente mudrha differenti, si inventano i gesti, tutto è simmetrico e ordinato, speculare ma simmetrico compare alla fine del 5 sec e poi copiato in corea

a quando risale il buddhismo in giappone 6 sec e arte 7 sec, quidni arrivano delle immagini non antihe, recidere un cordone ombelicale con l'inda

un0immagine si trascina dei significati e non è semplice riprodurli in maniera easy.

slittamento del cambiamento repentino, anche il vestito viene modificato, in cina coea e giappone hanno delle vesti compeltamente diverse da quelle del sud est asiatico gesti rielaborati e inventati altri nuovi

le immagini più tarde riaffiora l'urna e mondo giapponese

Il bodhisattva Maitreya dal Gandhāra, alll’Asia centrale e alla Cina

Si sviluppa in Asia centrale prima, perchè la sua venuta si dice che avverrà con l'esistenza di un sovrano giusto, queste città stato oasi si gasano di questo, i signori locali cercano di corrispondere a quell'ideale del sovrano, facendo controcanto politico dei monasteri “gemellati” con le città a loro vicine.

abbiamo visto Kizil, no scultura pietra, no legno, ma creazione di punto d'appoggio e poi lavorazione dell'argilla e poi intonacata e dipinta.

Il programma iconografico è celebrazione del Buddha storico, di cui si celebra la scomparsa nel parinirvāṇa, poi carattere messianico-profetico dell'arrivo di Maitreya.

Progressione dall'Asia centrale in Cina, si rispecchia la maggior parte delle caratteristiche iconografiche, ma a livello stilistico cambia totalmente. Il culto prosegue senza mutamenti fino in Cina, questo non è banale, ha una dpulicità, i cinesi svilupperanno un interesse in quanto Buddha, ricordare cosa fa e quello che fa

immagini

Grotta di Mogao, Dunhuang, grotta 275, Liang Settentrionali, 421-439 H 300 cm. ca. argilla su anima di legno

testa esageratamente grande, si cerca di mantenere la rotondità dell'immagine di Kizil, rispettati anche il colore.

Ai lati dei leoni, pareti laterali doppio registro unico, con scene della vita del Buddha storico. Sopra delle nicchie dove si reitera l'immagine di Maitreya

Prendono le influenze dall'ovest, ma anche fanno scelte autonome, di cultura cinese, si impadroniscono del culto e lo proiettano in spazi e peculiarità con caratteristiche cinesi. Iconografia del Maitreya pensoso verso l'uscita della grotta.

Sulle nicchie abbiamo invenzione iconografica, mano di benevolenza, nell'altra sopra il ginocchio tiene il vasetto, abbiamo ai lati due persone con la tunica ad indicare dei moanci, puntano il dito verso un punto preciso

Il testo relativo al culto di Maitreya di origine centro asiatica raggiunge la Cina e viene tradotto, c'è scritto che chi seguirà i dettami morali si garantirà la nascita nel quarto cielo “come un uomo che tenderà il braccio al cielo”. Garantisce sicurezza e rapidità.

Maitreya in Cina

D. Wong, “Maitreya Buddha Statues…”, Orientations, 32, 2001, pp. 24-31.

Sviluppo del culto in Cina: a partire dal periodo medievale (III-VI secolo)

  • testimonianze artistiche (statuette)
  • letterarie (culto praticato dal monaco Dao’an alla fine del IV secolo)

Aumento della ricorrenza di Maitreya a partire dalla fine del V e inizio del VI secolo: numerose immagini a Yungang e Longmen; sviluppo di stele in pietra con immagini dedicate a Maitreya; altari di bronzo

  • iscrizioni: ci svelano le forme del culto di Maitreya (shangsheng “(ri)nascere sopra”, ovvero nel suo cielo; xiasheng “(ri)nascere sotto”, ovvero nascere nel regno di Maitreya, quindi nel suo arrivo sulla Terra)

Bibilografia di approfondimento Annette L. juliano e Judith A Lerner

Bodhisattva Maitreya Yungang, grotta 11 480 ca.

grotta indefinita

Bodhisattva Maitreya, Buddha Śākyamuni e Prabhūtaratna, Yungang grotta 17, 489

Bodhisattva Maitreya Longmen Wei sett. (inizio VI sec.) geometrizzazione del corpo, solo la testa è lavorata tridimensionalemnte, il corpo è un rilievo, soluzione grafica bidimensionale, leoni lavorati e posizionati alla creazione di triangolo isoscele.

Bodhisattva Longmen Wei sett. (inizio VI sec.) H 60 cm. Seconda versione panneggio di invenzione cinese, anche lui è pensoso però con posizione di Maitreya, non c'è nulla di letteratura ricordiamolo

L’iconografia: il Buddha Maitreya (prima metà del VI secolo)

Il mondo cinese lo inventa come Maitreya come Buddha, fase di ricerca iconografica, il gesto delle due mani diventerà canonico nel contesto cinese per Maitreya in piedi, se il gesto è per un Buddha seduto, potrebbe anche essere il Buddha storico, solo le iscrizioni ci risolvono i dubbi.

Buddha Maitreya Stele di Zhang Qianbai, Pietra calcarea con tracce di colore e doratura 516, Wei Sett. Hebei

Gli altari in bronzo dorato con il Buddha Maitreya (520-540)

Altare di Maitreya Bronzo dorato 524 H 76 cm.

ha un'iscrizione che ci dice che il fra, e che il merito del donatore viene dato al figlio defunto e agi altri parenti vivi auspicando di ritrovarsi tutti insieme nel cielo di Maitreya e nella terra quando arriverà

due piani, le figure avanzano, ci da l'ordine di lettura, i primi sono i leoni, poi figure esterne maschili con qualcosa in mano, seminude, espressione tenebrosa e poi altri personaggi su supporti vegetali

foto dei dettagli

Lishi (“atleta”, guardiano della soglia), dettaglio dell’altare di Maitreya bronzo dorato, 524

al centro incensiere-bocciolo di loto e due steli di loto sui lati, esso è pienamente fiorito con i petali riversi sul basso e ppoi delle figure piccoline sui lati, sono delle anime rinate, abbino le due speranze rinascere sopra e poi rinascere sotto con lui

vari esempi di altari

Chi non può permetterselo fa scolpire delle steli. Ha una storia tutta sua in Cina, carrattere fuenrario che il Buddha se ne apprpria

invenzione iconografica di Maitreya con due sue copie Buddha, versione doppia di Maitreya e della sua discesa del tre volta Dharma

Stele di Maitreya di Zhai Man, Henan?, 520 Stele di Maitreya, Shaanxi, 500-520

lunga iscrizione fronte: Il discepolo buddhista Zhai Man dedica quest’immagine di Maitreya a beneficio dei genitori defunti e per il fratello che è andato incontro a un destino sfortunato. Possano i defunti ascendere al Cielo (tian), possano rinascere nelle regioni occidentali (xifang) dove incontreranno il Buddha e venereranno i tre tesori”. Covergenza tra buddhismo e confucianesimo e bagaiaio di culti cinesi

Iscrizione retro: “Solo coloro che compiono buone azioni conosceranno la felicità del cielo e le sofferenze degli inferni […] Avendo mantenuto questa promessa, possano svanire tutti i pericoli che minacciano la mia famiglia. Possano riunirsi le 10000 fortune. Possa ciascuno raggiungere la longevità come Peng Zu. Possano tutti coloro che studiano essere brillanti e intelligenti. Possano tutti coloro che aspirano ad avere una carriera ufficiale raggiungere una posizione in uno dei tre gradi più alti. Possa questa benedizione essere conferita generazione dopo generazione. Possano tutti gli esseri senzienti godere di questa felicità”. Tutte queste opere non vanno lette solo figurativamente, le iscrizioni ci fanno calare le immagini nel loro contesto reale e sociale, se è ortodosso oppure no.

Tipo iconografico del “bodhisattva pensoso”

Bodhisattva pensoso, 539 [Wei Or. (535-550)], marmo, Hebei

Ha un grande fiore di loto, che è in realtà un altro bodhisattva

Immagini di questo pensoso:

  • Gandhāra, origine iconografica indiana
  • Mathurā
  • Dunhuang (diffuso in Cina V secolo, statue indipendenti e inizio di un culto intorno al VI secolo)
  • Hebei, Cina, metà VI sec.
  • Tardo VI secolo, Seoul e gemello in Giappone di legno di pino rosso, prima metà del VII secolo.

Bibliografia di approfondimento (JSTOR):

  • Eileen Hsiang-Ling Hsu, “Visualization Meditation and the Siwei Icon in Chinese Buddhist Sculpture”, Artibus Asiae, Vol. 62, 2002, pp. 5-32.
  • Denise Patry Leidy, “The Ssu-wei Figure in Sixth century A.D. Chinese Buddhist Sculpture”, Archives of Asian Art, Vol. 43, 1990, pp. 21-37.

Bodhisattva pensoso, marmo, Hebei Qi sett., 575 H 33 cm. e particolare

MANCA UNA LEZIONE NON CREDO DI AVERLA UFF

Tradizioni delle terre pure

Rilievo da Xiangtangshan meridionale (Hebei), calcare, Qi settentrionale, palazzo di Amitābha Buddha, due torri, ghirlande appse all'albero, lui è seduto e fa il gesto del non temere, c'è aureola, corteo di figure assise al fianco. Ci sono due Bodhisatva, lo si riconosce per vestiario e gioielli, essi vedono il corpo perfetto del Buddha, vedono il Samboiakaia

ha due nomi cercarli meglio

https://xts.uchicago.edu/content/south-site-cave-2, cercarlo meglio

possiamo vedere una cornice, si vedono dei vari fiori di loto a vari gradi di sbocciatura con delle figure. A seconda della nostra maturità spirituale nasciamo in questi fiori di loto e ci vorrà più o meno tempo per sentire e capire gli insegnamenti di Amithaba. 9 gradi di rinascita

Simmetrie dei culti di Maitreya e Amitābha

Stele rettangolare Arenaria Chengdu Liang Merid. (VI sec.) H 119 cm.

descrizione del palazzo, parte inferiore e superiore, architettura, spazio edificato, spazio naturale, stagni del loto, struttura triangolare, buddha su baldacchino, le due torri

la parte di sotto irregolare, è il mondo nostro, imperfetto, rischioso, ma c'è un collegamento con un ponte

https://www.mdpi.com/2077-1444/12/9/764/htm

https://art.as.virginia.edu/sites/art.as.virginia.edu/files/3.pdf

Altare di Amitābha Bronzo dorato Hebei Sui 593 H 76 cm

amiteshvara ha un vasetto che può avere varie contenuti ed è la salvezza,

ha una spalla destra scoperta, non ne ha due coperte, indica che sta predicando il dharma, vuol dire che si trova nella sua terra pura.

altra immagine, triade e due guardiani della porta e ai piedi i leoncini

Altare di Amitabha Bronzo dorato Sui 597 H 32 cm versione stante

Grotta 220 Dunhuang, 642 dipinti

Grotta 172 Dunhuang, metà VIII sec.

Maitreya che sembra essere il palazzo, ma in realtà abbiamo lui in versone buddha, questa confusione è per far riguadagnare cedito a questo culto e quindi avvicinarlo di amithaba

abbiamo un fumetto in verticale che abbiamo racconto i wu qung

Storia di Ajātaśatru e Bimbisara

c'è anche la madre che importante nella storia cinese, invoca il buddha per essere salvata, le appare e le insegna un modo per uscire da questa condanna, educandola al culto di amithaba e le insegna le 16 visualizzazioni. Possibilità di salvezza anche delle donne, non tema banale perchè c'è la rinascita in panni maschili, il mahayana lo rende universale.

Grotta 320, Dunhuang, parete nord, prima metà VIII sec.

Il testo inizia con una storia in cui un principe di nome Ajātasattu fu indotto dal cattivo Devadatta ad uccidere suo padre, il re Bimbisara , per salire al trono. Ajātasattu uccide suo padre e quasi uccide sua madre, la regina Vaidehi, ma dopo il consiglio degli altri suoi ministri, cedette e gettò sua madre in prigione.

Lamentandosi per il suo destino, la regina Vaidehi prega Gautama Buddha per chiedere aiuto e lui può farle visita. Vaidehi esprime il suo desiderio di nascere nella terra pura di Amitābha . Shakyamuni sorride, emettendo luce dalla sua bocca, e prosegue dicendo a Vaidehi come rinascere nella Terra Pura. Il Buddha le dice che sebbene sia in prigione, potrebbe comunque ottenere la liberazione attraverso le pratiche di Amitābha. Il Buddha prosegue descrivendo Amitābha e come si possa ottenere la rinascita nella sua terra di Sukhavati .

Questo racconto fa riferimento a incidenti storici della dinastia Haryanka di Magadha , in India, e alla tensione religiosa tra Gautama Buddha e suo cognato, Devadatta.

Shakyamuni spiega l'importanza di compiere certi atti meritori per rinascere nella Terra Pura. Quindi continua insegnando a Vaidehi come visualizzare la Terra Pura, per promuovere i suoi sforzi per ottenere la rinascita lì. Shakyamuni descrive tredici “contemplazioni”, o esercizi di visualizzazione mentale, che devono essere seguiti in ordine. Contemplando profondamente vari aspetti della Terra Pura e tentando di visualizzarli in dettaglio, l'aspirante si avvicina alla Terra Pura.

Le tredici contemplazioni sono descritte nell'ordine come segue:

  • Contemplazione del sole al tramonto
  • Contemplazione di una distesa d'acqua
  • Contemplazione della terra nella terra pura
  • Contemplazione degli alberi nella terra pura
  • Contemplazione di stagni nella terra pura
  • Contemplazione di vari oggetti nella terra pura
  • Contemplazione del trono di loto del Buddha
  • Contemplazione dell'immagine di Amitābha
  • Contemplazione dello stesso Amitābha
  • Contemplazione di Avalokiteśvara
  • Contemplazione di Mahasthamaprapta
  • Contemplazione degli aspiranti alla terra pura
  • Contemplazione di Amitābha e dei due bodhisattva

La terra pura di Amitābha Dipinto mobile da Dunhuang (grotta 17) X secolo H 141 cm.

MANCA LEZ CERCAREEEEE

Lo sviluppo dell’iconografia amidista in Giappone

porco dio ho perso tutto perchè ho chiuso per sbaglio dio madonna il cazzo

1)
p.14
2)
p.20
3)
p.23
4)
p.24
5)
P.25
6)
p.26
storia_dell_arte_buddhista_2022_23.1677749683.txt.gz · Ultima modifica: 2023/03/02 10:34 da kekkokek